Nessun segno di violenza sull'elicottero del presidente dell'Iran Raisi: l'esercito pensa a un incidente
Le prime indagini dell'esercito dell'Iran sull'elicottero di Raisi non hanno rilevato segni di violenza
Nessun segno di attività criminale o violenza. Le indagini dell’esercito dell’Iran sull’elicottero nel cui schianto è morto il presidente Raisi puntano verso un incidente causato dalle pessime condizioni di visibilità.
L’indagine dell’esercito dell’Iran
L’esercito iraniano ha diffuso in una nota i primi risultate delle indagini sull’elicottero del presidente Raisi, che si è schiantato sulle montagne del nord del Paese domenica 19 maggio uccidendo equipaggio e passeggeri.
Secondo le prime rilevazioni, non sarebbero stati trovati fori di arma da fuoco sull’esterno del velivolo e le conversazioni dell’equipaggio registrate dalla scatola nera non presenterebbero anomalie né farebbero pensare a un attacco.
Le conclusioni di questa analisi preliminare dicono che l’elicottero avrebbe preso fuoco dopo essere entrato in contatto con il fianco di una montagna, mentre stava seguendo una rotta prestabilita. Possibile che la fitta nebbia di quel giorno sia stata la responsabile dell’incidente
Lo Schianto dell’elicottero di Raisi
Domenica 19 maggio si sono perse le tracce dell’elicottero su cui viaggiavano il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi, il ministro degli esteri e altri funzionari. Il velivolo stava trasportando le autorità da una visita istituzionale a un’altra, nel nord del Paese.
Le ricerche non hanno inizialmente dato esito per diverse ore a causa della fitta nebbia che per tutto il giorno era stata presente sulle montagne del nord dell’Iran. Il relitto dell’elicottero è però infine stato individuato e i soccorritori hanno confermato che tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio erano morti.
Fin da subito è sembrato plausibile che la causa dell’incidente fosse stata la scarsa visibilità dovuta alla nebbia e in generale le cattive condizioni meteo. L’indagine dell’esercito smentisce anche le ultime ipotesi di un attacco.
Cosa succederà in Iran
La morte di Raisi ha causato sia costernazione che festeggiamenti in Iran. Il presidente, estremamente conservatore, era stato il volto della repressione delle proteste in favore dei diritti delle donne degli scorsi anni.
Dopo la sua morte, andranno indette nuove elezioni entro 50 giorni stando alla costituzione iraniana. Il ruolo di presidente in Iran è importante, ma il capo di Stato rimane la Guida suprema o Ayatollah, Ali Kamenei.
La Guida suprema ha poteri molto ampi, può decidere chi partecipa alle elezioni, ed è anche l’autorità religiosa principale dei musulmani sciiti. La sua figura rende di fatto l’Iran una teocrazia. Uno dei candidati più probabili alla sostituzione di Raisi è Mojtaba Khamenei, influente figlio della Guida suprema.