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Neonato morto di pertosse a Treviso, aveva solo 24 giorni: il consiglio dei medici sul vaccino

All'ospedale di Montebelluna, vicino Treviso, un neonato è morto di pertosse. I medici raccomandano la vaccinazione anche in considerazione dell'aumento dei contagi

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il piccolo Rocco non ce l’ha fatta. Il neonato di appena 24 giorni è morto di pertosse all’ospedale di Montebelluna vicino Treviso. Il bambino era nato il 3 ottobre ed era stato regolarmente dimesso per trasferirsi con i familiari a Montello. I casi di pertosse sono in netto aumento e i medici consigliano la vaccinazione alle donne incinte.

Neonato ucciso dalla pertosse

Una decina di giorni fa si sono manifestati i primi sintomi della malattia: una forma di pertosse che ha costretto il neonato al ricovero presso l’ospedale di Montebelluna.

Dopo il ricovero, le condizioni del bambino si sono progressivamente aggravate. Il piccolo è stato trasferimento dapprima a Vicenza e poi a Padova. Le sue condizioni sono però precipitate e domenica 27 ottobre il neonato è morto.

Donna incinta si sottopone alla vaccinazione DTPa (antidifterite-tetano-pertosse acellulare).

Pochi giorni prima della tragedia la famiglia l’ha fatto battezzare. Il funerale si terrà giovedì 31 alle 11:00 nella chiesa di Biadene. Il bimbo lascia i genitori e due fratellini.

Cos’è la pertosse

Come spiega il sito dell’Istituto superiore di sanità, la pertosse è una malattia infettiva di origine batterica molto contagiosa, causata dal Bordetella pertussis. La pertosse colpisce prevalentemente bambini sotto i 5 anni.

Il contagio avviene da persona a persona e a differenza di altre malattie infantili l’immunità conferita da una prima infezione va a diminuire con il tempo, rendendo possibili ulteriori contagi.

Il principale sintomo è una tosse persistente per più di tre settimane. La tosse, al suo esordio, appare lieve e accompagnata da qualche linea di febbre e copiose secrezioni nasali. Poi la tosse peggiora e si associa a difficoltà respiratorie. Possono inoltre insorgere apnea, cianosi e vomito.

Nei bambini piccoli, le complicazioni più gravi sono costituite da otiti, polmonite, bronchiti, affezioni neurologiche, emorragie sottocongiuntivali e nel naso. Nei bambini al di sotto di 1 anno, la pertosse può essere mortale.

La cura prevede la somministrazione di un antibiotico specifico. Il 90% dei casi di pertosse si registra nelle popolazioni in cui non viene effettuata la vaccinazione.

Casi di pertosse in aumento nel Trevigiano

Nella Marca Trevigiana (il territorio circostante Treviso) i casi di pertosse sono in aumento: in tutto il 2023 c’erano state solo 2 segnalazioni, mentre nei primi 6 mesi del 2024 si sono registrati almeno 89 casi, come riporta Il Gazzettino.

“La pertosse sta girando di più, bisogna vaccinare di più. Quest’anno il livello di copertura si attesta attorno al 92%. Sarebbe necessario arrivare almeno al 95%. Purtroppo non mancano i No-Vax, soprattutto nella zona dell’asolano. Ma lavoreremo a ulteriori importanti campagne per sensibilizzare quante più persone possibile”. Così ha dichiarato al quotidiano Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca.

Il vaccino contro la pertosse

Il vaccino contro la pertosse è gratuito ed è raccomandato in particolare alle donne in gravidanza. La vaccinazione fornisce al neonato gli anticorpi che lo proteggeranno per i primi 2 mesi di vita. Rivolgendosi all’Usl, le donne incinte hanno diritto a una vaccinazione prioritaria e agevolata.

Per i neonati la vaccinazione è obbligatoria: viene somministrata a partire dal compimento dell’ottava settimana di vita. Sono necessari più richiami: la prima dose, la seconda e la terza vengono fatte a 6-8 settimane di distanza. L’ultima dose viene fatta verso i 2 anni.

Fonte foto: ANSA

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