Negli ospedali tagli di oltre 32 mila posti letto in due anni, via 11 mila medici: "Cure a rischio per tutti"
Ospedali italiani in crisi: in soli due anni, dal 2020 al 2022, sono stati tagliati 32.500 posti letto, mentre oltre 11mila medici se ne sono andati
Un grande problema sta affliggendo gli ospedali italiani: la carenza di personale e di strutture adeguate. In soli due anni, dal 2020 al 2022, sono stati tagliati 32.500 posti letto, mentre fra il 2019 e 2022 oltre 11.000 medici hanno lasciato le strutture pubbliche. In diminuzione anche il numero di ospedali attivi sul territorio.
- Ospedali italiani, mancano posti letto e medici
- I dati presentati dal Fossc
- La penuria di medici in Italia
Ospedali italiani, mancano posti letto e medici
Sono numeri impietosi quelli che riguardano la situazione della Sanità italiana negli ultimi anni, secondo uno studio effettuato dal FoSSC, il Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani.
Secondo i risultati presentati, dal 2020 al 2022 negli ospedali italiani sono stati tagliati 32.500 posti letto, mentre fra il 2019 e 2022 oltre 11.000 medici hanno lasciato le strutture pubbliche.
In diminuzione anche il numero degli ospedali attivi sul territorio: negli ultimi 10 anni ne sono difatti stati chiusi ben 95, ovvero il 9% del totale. Come se non bastasse, sono in riduzione anche le risorse pubbliche: quest’anno il finanziamento del Fondo sanitario è aumentato in termini assoluti rispetto al 2021, ma è diminuito rispetto al Pil ed è eroso dall’inflazione.
I dati presentati dal Fossc
I dati presentati dal FoSSC, che raccoglie sotto la sua egida 75 società scientifiche, sono stati presentati dal coordinatore Francesco Cognetti, che a nome dell’ente chiede al governo una “grande riforma strutturale e misure urgenti per salvare il Ssn”, dato che sono “a rischio le cure per tutti”.
Cognetti parte dal dato sui posti letto, il cui numero “è diminuito, e ne sono stati tagliati 32.508: nel 2020 erano 257.977, ridotti a 225.469 nel 2022. Si stima che, negli ospedali italiani, manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva”.
Un problema enorme, che va però di pari passi con le difficoltà che colpiscono la categoria del personale medico: “L’età media dei medici è sempre più elevata, con ben il 56% che ha più di 55 anni rispetto al 14% della Gran Bretagna, ed entro il 2025, andranno in pensione 29.000 camici bianchi e 21mila infermieri, senza un sufficiente inserimento di nuovi professionisti”.
La penuria di medici in Italia
Come spiega Cognetti, i medici in realtà non mancherebbero, ma “sempre più giovani, formati a spese dello Stato (circa 150mila euro ognuno) vanno all’estero, dove ricevono stipendi anche tre volte superiori”.
Non sono però solo le risorse per i medici a mancare, dato che ci sono anche interi ospedali che chiudono: “In 10 anni ne sono stati chiusi il 9%. Nel 2012 erano 1.091, nel 2022 sono calati fino a 996, con una riduzione più consistente per quelli pubblici”.
Come se non bastasse, i finanziamenti attuali non sono sufficienti, e vengono “in larga parte” utilizzati “per aumenti contrattuali irrisori del personale, che non sono in grado di contenere l’esodo dei medici”. Per il FoSSC è dunque “indispensabile il potenziamento degli ospedali”, anche considerando che, ad oggi, “i Livelli essenziali di assistenza Lea, cioè le cure considerate fondamentali, non sono rispettati in 12 Regioni su 21”.