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CRONACA ESTERA

Navalny e la morte in carcere nel suo diario, il dissidente di Vladimir Putin in Russia aveva previsto tutto

Nel suo diario, Alexei Navalny, il dissidente di Vladimir Putin, aveva previsto tutto sulla sua morte in carcere: cosa ha scritto prima di morire

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Alexei Navalny, il dissidente di Vladimir Putin in Russia morto in un carcere nel Circolo Polare Artico lo scorso febbraio, aveva previsto tutto all’interno di un diario da lui scritto personalmente.

Il diario di Navalny e le sue parole sulla morte in carcere

The New Yorker e il Times hanno pubblicato alcuni estratti di un libro, Patriota, resoconto postumo degli ultimi anni di Alexei Navalny (inclusi quelli trascorsi in prigione). Il libro è in uscita il prossimo 22 ottobre. L’editore statunitense Knopf sta pianificando una versione russa.

Trascorrerò il resto della mia vita in prigione e morirò qui“, aveva scritto il dissidente di Vladimir Putin il 22 marzo 2022. E ancora: “Non ci sarà nessuno a cui dire addio… Tutti gli anniversari saranno celebrati senza di me. Non vedrò mai i miei nipoti”.

Un ritratto di Alexei Navalny, dissidente di Vladimir Putin, morto in un carcere nel Circolo Polare Artico a febbraio.

Come è morto Alexei Navalny, dissidente di Vladimir Putin

Alexei Navalny è morto in una prigione del Circolo Polare Artico a febbraio, mentre scontava una pena di 19 anni per le accuse di estremismo. La morte del dissidente è stata accolta con sgomento e rabbia in tutto il mondo e in tanti hanno accusato Vladimir Putin.

Navalny, nell’agosto del 2020, fu avvelenato al termine di un viaggio in Siberia.

Mentre si sottoponeva a cure specialistiche in Germania, iniziò a scrivere le sue memorie. Dopo essere guarito, il dissidente di Vladimir Putin fece ritorno a Mosca nel gennaio 2021 e venne immediatamente arrestato. Navalny trascorse così i restanti 37 mesi della sua vita in prigione. In questo periodo conservò le annotazioni del diario raccolte nelle sue memorie.

Perché Navalny tornò in Russia dopo essere stato avvelenato

Nell’ultimo estratto del libro pubblicato sul The New Yorker, datato 17 gennaio 2024, Alexei Navalny ha raccontato che i suoi compagni di cella e le guardie carcerarie gli chiedevano spesso perché avesse scelto di tornare in Russia dopo essere stato avvelenato.

La risposta del dissidente di Vladimir Putin: “Non voglio rinunciare al mio Paese né tradirlo. Se le tue convinzioni significano qualcosa, devi essere pronto a difenderle e fare sacrifici se necessario”.

 

Fonte foto: ANSA

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