Naufragio di un peschereccio in Mozambico con 130 persone a bordo: almeno 96 morti, scappavano dal colera
In 130 persone erano salite su un peschereccio per scappare da un'epidemia di colera: la nave è affondata al largo del Mozambico, almeno 96 morti
Tragedia in mare aperto. Sarebbero almeno 96 i morti del naufragio avvenuto domenica 7 aprile al largo delle coste del Mozambico, dove un peschereccio con a bordo 130 persone è affondato.
Tutte quante stavano disperatamente cercando di scappare da un’epidemia di colera: per l’occasione, di fatto, l’imbarcazione era stata convertita in traghetto.
La conferma sul numero delle vittime è stata data da Silverio Nauaito, amministratore della piccola isola al largo della provincia settentrionale di Nampula, dove è avvenuta la tragedia.
Ci sarebbero tantissimi bambini tra i morti nel naufragio: la nave – salpata alla volta dell’Isola del Mozambico – sarebbe affondata “perché sovraffollata e inadatta a trasportare passeggeri”, ha spiegato il segretario di Stato di Nampula, Jaime Neto.
La maggior parte dei passeggeri stava cercando di fuggire dalla terraferma a causa del panico causato dalla disinformazione sul colera, ha aggiunto Neto.
I soccorritori, secondo quanto riferito da Askanews, avrebbero dei sopravvissuti e ne starebbero cercando altri, anche se le condizioni del mare starebbero rendendo difficile l’operazione di salvataggio.
Al momento i ricoverati in ospedale, stando all’Adnkronos, sarebbero 11.