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Morto Ovidio Marras il pastore che in Sardegna disse no al cemento: impedì la costruzione del resort di lusso

Ovidio Marras è morto a 93 anni, una lunga vita trascorsa in gran parte a difendere la sua terra dalla costruzione di un resort di lusso

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Addio al pastore Ovidio Marras, noto per la sua vittoria nella “battaglia contro il cemento” in Sardegna. Marras è morto all’età di 93 anni, una lunga vita trascorsa in gran parte a difendere la sua terra, situata tra Tuerredda e Capo Malfatano. A minacciare la sua proprietà, il progetto di costruzione di un resort di lusso da parte della società Sitas, mai riuscita nel suo intento nonostante le importanti offerte di acquisto dei terreni. Incontrando l’ammirazione di tantissimi, in una storia diventata comprensibilmente virale, Marras aveva sempre rifiutato, sostenendo che quella terra era parte della sua storia familiare e non era disponibile per la vendita.

Ovidio Marras e la difesa della sua terra in Sardegna

La lotta di Ovidio Marras contro il progetto e le vittorie legali ottenute sono diventate negli anni una sorta di simbolo nella difesa delle coste sarde.

Alla notizia della sua morte, numerose associazioni ambientaliste hanno espresso cordoglio per la scomparsa, ricordando la sua tenacia e forza, oltre ai tantissimi commenti nel mondo social dove Marras era divenuto celebre per la sua battaglia.


La terra di Ovidio Marras si trova tra Tuerredda e Capo Malfatano, nell’estremo sud della Sardegna

Dove si trova la terra di Ovidio Marras

La zona della Sardegna dove si trovano i possedimenti di Marras è considerata una delle più incantevoli dell’isola, motivo per il quale la Sitas aveva accarezzato l’idea di far sorgere in questi luoghi una struttura turistica di fascia alta, proprio nelle vicinanze del mare.

Non aveva fatto i conti, però, con Ovidio Marras, al quale le cospicue offerte economiche per “togliere il disturbo” non avevano mai fatto gola. “Guardate che io non vendo, questa è la terra di mio padre e del padre di mio padre e me la tengo e voi qui intorno non avete diritto di costruire” aveva fatto sapere il pastore.

La vicenda giudiziaria

Ne scaturì una lunga vicenda giudiziaria, attraverso la quale il gruppo imprenditoriale tentò di ottenere, in particolare, la deviazione del vecchio stradello presente nel podere di Marras, che evidentemente impediva il progetto di costruzione.

Le schermaglie in tribunale sono state molteplici, una battaglia in cui il pastore è stato sostenuto da Italia Nostra e che si è conclusa con una piena vittoria, attraverso al blocco del progetto. Fino a quando la salute glielo ha consentito, Ovidio Marras ha continuato a vivere nella terra e nella casa della sua famiglia, così strenuamente difesa per anni. È la più classica delle storie di Davide che batte Golia, capace di appassionare e ispirare molti, fulgido e tenace esempio di come non tutto, al mondo, ha un prezzo.

Fonte foto: iStock/X

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