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Morto il fumettista Sergio Staino, inventore di Bobo ed ex direttore dell’Unità: aveva 83 anni

Il noto fumettista Sergio Staino era malato da tempo ed è venuto a mancare nell’ospedale di Firenze in cui era ricoverato

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

È morto a 83 anni il vignettista Sergio Staino, inventore del personaggio Bobo ed ex direttore dell’Unità. Staino, malato da tempo, era ricoverato in ospedale a Firenze e ha avuto un peggioramento improvviso fino al decesso avvenuto nella mattina di sabato 21 ottobre.

Chi era Sergio Staino

Cresciuto a Piancastagnaio, in provincia di Siena, Sergio Staino era laureato in architettura ma è diventato famoso come vignettista.

Il suo personaggio più celebre è stato sicuramente Bobo, nato nel 1979 per la rivista Linus. È stato anche direttore dell’Unità, quando il quotidiano era ancora comunista e poi anche in anni successivi.

Nella foto: 11 maggio 1996, l’allora presidente del Consiglio Lamberto Dini al Centro sociale dell’Isolotto a Firenze riceve in dono la tavola originale di una vignetta di Sergio Staino dedicata al successo elettorale dell’Ulivo.

Nella sua storia professionale anche una collaborazione con Il Messaggero.

Nel 1986 ha fondato e diretto il settimanale satirico Tango. Nel 1987 ha realizzato il programma Teletango per Rai 3.

Poi è stata la volta del programma Cielito Lindo, sempre per la Rai: il varietà satirico era condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci.

Nel 1989 ha sceneggiato e diretto il film Cavalli si nasce e nel 1992 Non chiamarmi Omar, da un racconto di Altan.

Nel 2007 ha dato alla luce Emme, “periodico di filosofia da ridere e politica da piangere”, supplemento settimanale de l’Unità.

Le collaborazioni con tv, cinema e teatro non sono mai venute meno.

Il ritorno all’Unità

Nel 2016 l’allora segretario del Pd Matteo Renzi (nonché presidente del Consiglio) gli affidò la condirezione de l’Unità in tandem con Andrea Romano.

L’esperienza durò fino all’aprile 2017, poi Sergio Staino diede le dimissioni per poi tornare il mese successivo.

Le dimissioni (poi ritirate) arrivarono a seguito dello sciopero dei giornalisti contrari ai licenziamenti voluti dalla proprietà.

Staino rimase alla direzione del quotidiano fino alla chiusura del giornale, il 2 giugno 2017.

Poi passò poi a collaborare con La Stampa e Avvenire.

Un intellettuale orgogliosamente a sinistra

Staino è stato da sempre risolutamente a sinistra. Con le sue vignette, e in particolare con il personaggio Bobo, raccontava i mutamenti della società e i tentativi della sinistra di stare al passo coi tempi.

Sua caratteristica peculiare era l’autoironia e l’autocritica verso gli apparati e gli intellettuali.

I danni alla vista

Negli ultimi anni della sua vita, Staino ha combattuto con la degenerazione della vista a causa di una malattia.

Ciò nonostante è riuscito a continuare a disegnare, pubblicando vignette per La Stampa, grazie a supporti informatici e all’aiuto di alcuni collaboratori.

L’aggravarsi della malattia e i ricoveri

A novembre 2022 il peggiorare delle sue condizioni di salute ha costretto Staino a un primo ricovero in ospedale.

Successivamente il vignettista ha subito un nuovo ricovero, terminato a settembre 2023.

Poche settimane fa l’ultimo ricovero che è durato fino alla morte sopravvenuta il 21 ottobre 2023.

Fonte foto: ANSA

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