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CRONACA ESTERA

Morto annegato nel fiume per seguire Google Maps: il ponte era crollato, la famiglia fa causa all'azienda

La famiglia di un uomo morto in un incidente fa causa a Google: è caduto da un ponte crollato seguendo Google Maps

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Negli Stati Uniti i familiari di un uomo morto in un incidente stradale hanno deciso di far causa a Google. L’uomo è annegato dopo essere precipitato con la sua auto da un ponte crollato mentre seguiva le indicazioni stradali fornite da Google Maps: secondo i parenti sarebbe morto perché Google non ha aggiornato le sue mappe.

Muore precipitando da un ponte crollato

I fatti risalgono al 30 settembre 2022, nella Carolina del Nord. La vittima si chiamava Philip Paxson, 47 anni, rivenditore di apparecchi medici sposato e padre di due figlie.

Secondo quanto riportato all’epoca dai media statunitensi, l’uomo è morto annegato precipitando con la sua auto da un ponte crollato in un sobborgo di Hickory.

Cosa è successo

Secondo quanto ricostruito, Paxson stava guidando di notte verso casa dopo aver partecipato alla festa di compleanno della figlia di 9 anni che si era svolta a casa di un amico, in una zona che non conosceva. Sua moglie aveva accompagnato a casa le due figlie prima e lui era rimasto indietro per aiutare a pulire.

Secondo i familiari, non conoscendo bene le strade locali l’uomo si era affidato a Google Maps per tornare a casa. Seguendo il navigatore è finito in un ponte crollato nove anni prima e mai riparato: è caduto con l’auto nel torrente ed è annegato.

La causa a Google Maps

Ora, a un anno di distanza, i familiari di Paxson hanno deciso di intentare causa a Google, sostenendo che ci sia stata negligenza da parte del colosso americano.

 La famiglia del 47enne ha fatto a causa a Google

Secondo l’accusa, Google non ha mai aggiornato le mappe online dopo il crollo del ponte nel 2013, nonostante i residenti abbiano più volte contattato l’azienda segnalando la cosa per far modificare le mappe.

Un portavoce di Google ha detto che la società sta esaminando con estrema attenzione le accuse. Del caso si sta occupando il tribunale civile della contea di Wake.

La famiglia del 47enne morto ha fatto causa anche ai responsabili della viabilità locale per la totale assenza di barriere e indicazioni di pericolo nel ponte crollato.

Fonte foto: 123RF

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