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Morta per una chemio sbagliata, undici anni dopo la Corte condanna i medici al risarcimento

Nel 2011 alla 34enne Valeria Lembo venne somministrata per errore una dose dieci volte superiore alla necessaria. I medici condannati anche in appello

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Era il 2011 quando Valeria Lembo, a causa di una dose dieci volte superiore alla necessaria, morì in seguito alla somministrazione di un farmaco chemioterapico.

Ora, dopo undici anni, i sanitari coinvolti nella vicenda sono stati condannati in appello dai giudici della Corte dei conti di Palermo.

La vicenda di Valeria Lembo

Donna di 34 anni, moglie e madre di un bimbo di sette mesi, malata di linfoma di Hodgkin. Motivo per il quale aveva iniziato un ciclo di chemioterapia all’ospedale Policlinico di Palermo.

L’ingresso del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo

Ma la cura, nonostante si trattava di una patologia dalla quale sarebbe stato possibile guarire, si è trasformata rapidamente in un veleno mortale.

A causa di una serie di errori e disattenzioni, commessi da primari, medici, specializzandi e infermieri, a Valeria è stata somministrata una dose del farmaco dieci volte superiore a quella che avrebbe dovuto prendere.

La morte di Valeria e la denuncia

Trasportata d’urgenza all’ospedale “Cervello” di Palermo, per Valeria non c’è stato nulla da fare. La 34enne è morta il 29 di dicembre del 2011.

Immediatamente i familiari hanno sporto denuncia ed evidenziato il caso alla stampa, consci dell’errore dei medici del Policlinico. In poco tempo la Procura aprì un’inchiesta per fare luce sulla faccenda.

Ora, dopo undici anni e sei gradi di giudizio, si è finalmente messo il punto a questa triste vicenda giudiziaria.

Le condanne ai sanitari del Policlinico

I sanitari coinvolti nella vicenda, come riportato da ANSA, sono stati condannati dai giudici della Corte dei conti d’appello di Palermo, presieduta da Giuseppe Aloisio.

Già diversi mesi fa si era chiuso il processo penale, con le condanne per l’ex primario del reparto di Oncologia del Policlinico, Sergio Palmeri, condannato a 3 anni, l’oncologa Laura Di Noto a 2 anni e 3 mesi e l’allora specializzando Alberto Bongiovanni a 3 anni e 5 mesi.

La Procura regionale della Corte ha però contestato ai medici anche il danno erariale. L’ospedale Policlinico è stato condannato a risarcire i familiari con quasi due milioni di euro.

Per i soggetti coinvolti invece, il primario Sergio Palmeri dovrà risarcire l’azienda sanitaria con 875 mila euro, mentre l’oncologa Laura Di Noto e l’allora specializzando Alberto Bongiovanni dovranno pagare 318 mila euro ciascuno.

È arrivata invece l’assoluzione per le infermiere Elena Demma e Clotilde Guarnaccia.

Fonte foto: ANSA

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