Ospedali ed Rsa, riscontrate irregolarità su 165 medici e infermieri: i controlli dei Nas
I carabinieri del Nas hanno riscontrato irregolarità per 165 medici e infermieri. Segnalati anche otto titolari di cooperative
Ben 165 persone, tra medici e infermieri, sono state individuate dai carabinieri del Nas per irregolarità riscontrate durante i controlli che hanno interessato 1.934 ospedali ed Rsa da metà novembre. Secondo quanto si legge in un comunicato dell’ufficio stampa dei Carabinieri, i Nas hanno osservato che le suddette strutture ricorrono spesso a contratti di appalto per assumere professionisti forniti da società esterne, riconducibili a cooperative.
- Controlli dei Nas in ospedali, Rsa e strutture sanitarie
- Segnalati per irregolarità 8 titolari di cooperative
- Le irregolarità riscontrate
- Le strutture sanitarie controllate
Controlli dei Nas in ospedali, Rsa e strutture sanitarie
Complessivamente sono 205 le persone segnalate dai Nas, tra responsabili di cooperative, titolari di strutture sanitarie ed operatori sanitari, di cui 83 all’Autorità Giudiziaria e 122 a quella Amministrativa. Per 8 titolari di cooperative si profila l’ipotesi di reato di frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture.
Segnalati per irregolarità 8 titolari di cooperative
I titolari sono sospettati di aver inviato personale in attività di assistenza ausiliaria a ospedali pubblici, in numero inferiore rispetto a quello previsto dalle condizioni contrattuali con l’Azienda sanitaria; avrebbero inoltre impiegato del personale ausiliario, non abilitato alle attività richieste, anziché figure professionali socio-sanitarie e medici per gli incarichi.
Le irregolarità riscontrate
Le irregolarità riscontrate sono numerose: si parla di fornitura da parte di cooperative di medici con più di 70 anni stabiliti da contratto, esercizio abusivo della professione, l’assegnazione di incarichi a figure sanitarie esterne prive di adeguata formazione sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sono emersi casi di esercizio abusivo della professione riguardanti 43 operatori, in particolare in merito allo svolgimento di attività infermieristiche senza iscrizione all’albo e senza il riconoscimento dei titoli acquisiti all’estero, spesso a causa di mancati controlli preliminari da parte dei responsabili delle cooperative.
Le strutture sanitarie controllate
I controlli sono stati effettuati in diverse città d’Italia su 1.934 strutture sanitarie, con il monitoraggio di 637 imprese/cooperative private e la verifica di oltre 11.600 figure tra medici (13%), infermieri (25%) e altre professioni sanitarie (62%).
Gli interventi più significativi sono stati effettuati nelle province di Milano, Torino, Cuneo, Prato, Latina, Campobasso, Catania, Napoli.