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POLITICA ESTERA

Misoginia come il terrorismo in Gran Bretagna: la stretta del governo laburista contro i fan di Andrew Tate

In Gran Bretagna la misoginia potrebbe essere gestita come terrorismo: allo studio del nuovo governo laburista un giro di vite per dopo i tanti casi

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Il nuovo governo laburista, guidato da Keir Starmer, ha annunciato un’importante iniziativa contro la violenza e gli abusi sulle donne in Gran Bretagna, trattando per la prima volta la misoginia estrema come una forma di terrorismo. Yvette Cooper, ministro dell’Interno, ha dichiarato che verrà rivista la politica antiterrorismo per ovviare alle mancanze legislative sul tema. La ministra ha inoltre evidenziato l’aumento della radicalizzazione online, in particolare tra i giovani, citando figure come Andrew Tate che promuovono ideologie misogine.

In Gran Bretagna la misoginia sarà trattata come terrorismo

Yvette Cooper, ministro dell’Interno nel governo Starmer, ha rivelato al Sunday Telegraph di aver avviato una revisione della strategia antiterrorismo per combattere questa grave problematica e colmare i buchi legistlativi esistenti.

La proposta prevede, tra l’altro, che gli insegnanti siano legalmente obbligati a effettuare segnalazioni al programma antiterrorismo Prevent gli studenti che mostrano segni di estremismo misogino.


L’influencer Andrew Tate, noto per le sue posizioni misogine e razziste

Quando arriva la nuova legge sulla misoginia

Entro l’autunno è prevista la conclusione di questa revisione, che costituirà la base di una nuova strategia governativa, pronta per essere rivelata l’anno prossimo.

Tra le varie forme di estremismo misogino già identificate, spicca la categoria degli “incel” (abbreviazione di “involuntary celibate” o “celibe involontario”).

Questo gruppo rappresenta una sottocultura diffusa online, dove si alimenta una visione profondamente misogina della realtà, in cui gli uomini che si autodefiniscono “incel” attribuiscono la colpa della loro incapacità di trovare partner sessuali alle donne.

Il pericolo misoginia online

La nuova politica non solo mira a contrastare queste ideologie, ma anche a individuare e gestire altre forme emergenti di radicalizzazione legate all’odio verso le donne.

Un mese fa, un alto funzionario delle forze dell’ordine ha lanciato un allarme riguardo al potenziale pericolo rappresentato da influencer online come Andrew Tate.

Secondo l’ufficiale, tali figure potrebbero essere in grado di condurre giovani uomini e ragazzi verso una forma di misoginia estrema, utilizzando metodi simili a quelli impiegati dai terroristi per reclutare nuovi adepti.

Maggie Blyth, vicedirettore della polizia e responsabile delle iniziative contro la violenza di genere, ha espresso profonda preoccupazione per l’impatto devastante che queste influenze digitali possono avere sui più giovani, sottolineando che l’ascendente esercitato su di loro attraverso i social media e altre piattaforme online è inquietante e rappresenta una minaccia crescente per la società.

Il commento della ministra Cooper

“Per troppo tempo, i governi non sono riusciti ad affrontare l’aumento dell’estremismo, sia online sia nelle nostre strade, e abbiamo visto crescere il numero di giovani radicalizzati online” ha commentato la ministra Cooper.

“Questo lavoro sosterrà un nuovo approccio strategico da parte del governo per contrastare l’estremismo, lavorando a stretto contatto con le comunità” ha chiarito.

Fonte foto: ANSA

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