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Migranti schiavizzati e tenuti in condizioni disumane da mamma e figlio: un arresto a Teramo per caporalato

Caporalato a Teramo, arrestato un 25enne: i lavoratori stranieri erano schiavizzati e vivevano ammassati in una roulotte senza acqua, luce o servizi igienici

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Un’operazione dei Carabinieri di Teramo ha portato all’arresto di un 25enne con l’accusa di caporalato e alla notifica alla madre del divieto di dimora nel comune. Le indagini hanno fatto luce su un sistema di sfruttamento di manodopera irregolare all’interno di un’azienda agricola della provincia teramana.

Caporalato a Teramo, un arresto

Secondo gli investigatori, il 25enne, coordinatore dell’azienda agricola di proprietà della madre, reclutava migranti senza permesso di soggiorno sui social network promettendo loro un lavoro regolare e un alloggio.

Le vittime, una volta giunte sul posto, venivano costrette a vivere in condizioni disumane, all’interno di una roulotte senza acqua, luce o servizi igienici, ubicata vicino alla stalla e infestata da odori nauseabondi.

La roulotte in cui erano costretti a vivere i migranti schiavizzati a Teramo

I lavoratori erano impiegati sia come braccianti agricoli durante il giorno che come guardiani della stalla durante la notte, sotto la costante minaccia di essere rimpatriati se avessero provato a ribellarsi.

Migranti schiavizzati: la denuncia

Uno dei lavoratori, esasperato dalle condizioni di sfruttamento, è riuscito a scappare e ha denunciato tutto alle forze dell’ordine.

L’uomo, prima di fuggire, aveva nascosto nel terreno un barattolo contenente 2.060 euro, frutto del suo lavoro, per timore di essere derubato.

L’operazione dei Carabinieri di Teramo si inserisce nel quadro dei controlli intensificati disposti dopo la tragica morte di Satnam Singh, il bracciante pakistano deceduto a seguito di un incidente sul lavoro a Latina.

Il caso Singh e i controlli in tutta Italia

La morte di Singh a Latina ha acceso i riflettori sul fenomeno del caporalato e sullo sfruttamento dei lavoratori migranti.

Le indagini dei Carabinieri di Teramo hanno portato alla luce una realtà drammatica che purtroppo è ancora troppo diffusa in Italia.

Su 310 aziende agricole controllate nel corso delle operazioni delle ultime settimane, ben 206 (oltre il 66%) sono risultate irregolari.

Un dato che evidenzia la necessità di un’azione incisiva da parte delle istituzioni per contrastare il caporalato e tutelare i diritti dei lavoratori più fragili.

Fonte foto: Carabinieri

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