Memoriale shock di Ilaria Salis scritto dal carcere di Budapest: "Scarafaggi e topi, zuppe con capelli o peli"
Nel memoriale inviato lo scorso 2 ottobre ai suoi legali Ilaria Salis denuncia gli orrori a cui è sottoposta in carcere da febbraio 2023
Il memoriale di Ilaria Salis, la lettera inviata lo scorso 2 ottobre al suo team di legali dal carcere di Budapest, contiene dettagli sconvolgenti sulle condizioni igienico-sanitarie in cella e su quanto ha dovuto subire la 39enne. Il testo, reso noto da La7, è stato il primo modo in cui l’insegnante milanese ha fatto sapere del trattamento riservato che poi, in udienza in tribunale, è apparso chiaramente agli occhi di tutti.
Il memoriale sconvolgente di Ilaria Salis
Una lunga lettera che contiene un forte grido di denuncia di Ilaria Salis, che in carcere in Ungheria è stata trattata “come una bestia al guinzaglio”. Il memoriale della 39enne milanese, infatti, è un concentrato di orrori subiti nei mesi di prigionia a Budapest, nel tentativo di ricevere un aiuto dai propri avvocati.
Salis, in carcere da febbraio 2023, racconta infatti di essere costretta a vestirsi sempre con gli stessi vestiti “puzzolenti, malconci e sporchi” e di avere ai piedi “un paio di stivali con i tacchi a spillo che non erano della mia taglia”.
Ma non solo, perché nella lettera dello scorso 2 ottobre la maestra 39enne racconta di non avere carta igienica, sapone e assorbenti.
“Sono rimasta per cinque settimane senza ricevere il cambio lenzuola, non le cambieranno per altre tre o quattro” ha aggiunto, raccontando anche di essere stata più volte punta dalle cimici presenti nei letti.
E forte è anche il passaggio sul cibo ricevuto. Salis racconta che “a colazione si riceve una fetta di salame spesso in cattivo stato” mentre a pranzo “danno zuppe acquose in cui c’è pochissimo cibo solido, ma dove spesso si trovano pezzi di carta e di plastica, capelli o peli“.
Dall’isolamento al lavoro non pagato
Il peggio, però, arriva nel racconto delle condizioni delle celle. Oltre alle cimici, infatti, Salis racconta di dormire in “una cella minuscola e senza aria, tra gli scarafaggi e i topi“.
Nello specifico, Salis ha svelato nel memoriale che nelle celle ci sono tanti scarafaggi e nei corridoi del carcere si aggirano topi.
Celle in cui, ha spiegato, è costretta a vivere 23 ore su 24. “C’è una sola ora d’aria al giorno e la socialità non esiste” racconta, spiegando che ogni volta che deve sostare nel corridoi deve stare “rivolta verso il muro“.
E lei, che vorrebbe lavorare e guadagnare qualcosa in carcere, non viene pagata “perché detenuta straniera” e ogni volta che ha cercato di iscriversi alle lezioni di scuola elementare ungherese è stata respinta perché “non parla ungherese”. Per non parlare dell’isolamento con l’Italia, con Salis che non ha potuto comunicare con la famiglia per sei mesi.
I problemi di salute
Nel lungo memoriale reso noto da La7, Salis racconta anche di avere avuto dei problemi di salute.
A marzo, un mese dopo l’arresto, avrebbe avuto un’ecografia programmata in Italia, ma è riuscita a farla solo a metà giugno in carcere. La 39enne, che racconta di dover tenere sotto controllo un nodulo al seno, ha denunciato che i dottori del carcere non le hanno consegnato il referto.
” Mi hanno detto a voce che andava tutto bene e che non dovevo svolgere altri controlli” le parole di Salis che chiede quindi aiuto ai legali perché “per loro tutto ciò è assolutamente normale ma so che in Italia non è per niente normale”.