Matteo Lepore sindaco di Bologna sfida Giorgia Meloni dopo gli scontri, niente comizio: alta tensione in città
Continua la polemica tra il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e il Governo dopo gli scontri di sabato, ma la premier Giorgia Meloni dà forfait
Dopo gli scontri avvenuti nel corso delle manifestazioni a Bologna, continua la polemica tra il sindaco Matteo Lepore e il Governo. Nel frattempo, la premier Giorgia Meloni cancella il viaggio in sostegno della candidata alle elezioni regionali in Emilia-Romagna, ufficialmente a causa del protrarsi dell’incontro con i sindacati.
- Giorgia Meloni salta il comizio a Bologna
- Le accuse del sindaco Matteo Lepore
- La risposta del Governo
Giorgia Meloni salta il comizio a Bologna
L’incontro con i sindacati è durato più di cinque ore, motivo per il quale Giorgia Meloni non riuscirà a lasciare Roma e non sarà quindi presente al comizio di chiusura della campagna elettorale in vista del voto in Emilia-Romagna.
A sostenere la candidata del centro destra alla presidenza, Elena Ugolini, dovrebbero invece esserci i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Giorgia Meloni dovrebbe però riuscire a presenziare in videocollegamento.
L’incontro, previsto per il pomeriggio di oggi – lunedì 11 novembre – all’hotel Savoia Regency è blindato, con la struttura presidiata da un gran dispiegamento di Forze dell’Ordine, soprattutto in seguito agli scontri di sabato e alle polemiche che ne sono scaturite.
Le accuse del sindaco Matteo Lepore
Non distante dal luogo dell’evento del centrodestra, un gruppo di esponenti di Potere al Popolo si è radunato per contestare l’arrivo dei due vicepremier e la gestione dei cortei di sabato scorso, sfociati in alcuni scontri tra manifestanti e Polizia.
Scontri che hanno fatto infuriare il sindaco Matteo Lepore, che ieri ha così attaccato il Governo: “Domani arriverà la presidente Meloni, sabato ci hanno mandato 300 camicie nere, mentre noi vorremmo i fondi per l’alluvione”.
“I principali ministri del governo e la presidente vengono in tre giorni in città ed esattamente in mezzo ecco i Patrioti e CasaPound – ha poi continuato il primo cittadino, che ha poi attaccato anche la Prefettura – Non andava gestito così l’ordine pubblico, il ministero degli Interni deve darci spiegazioni”.
La risposta del Governo
Parole che non sono scese agli esponenti di Governo, con il ministro Piantedosi che si è detto “stupefatto dalle dichiarazioni del sindaco Lepore al quale, come doveroso, il Governo ha sempre assicurato ogni forma di convinta e leale collaborazione”, chiarendo la gravità di mettere in discussione “la correttezza dell’operato della Prefettura e delle forze di Polizia”.
Il sindaco però insiste e incalza, sperando che Giorgia Meloni chiarisca “non solo a noi che cosa è successo in piazza, ma deve spiegare come mai sia stata presa la decisione di organizzare una manifestazione di questo tipo in pieno centro a Bologna e spero anche che parli di altro, che venga a dirci dei fondi dell’alluvione”.
“Non basta venire a dire come dice Salvini ‘zecche rosse’ o che bisogna fare meno confusione nelle manifestazioni – ha poi aggiunto Matteo Lepore – credo sia giusto dire ai cittadini quello che è veramente successo e quali sono le responsabilità”.