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Massimo Picozzi rompe il silenzio sulla strage di Erba: "Hanno infamato la mia carriera", cos'ha detto

Massimo Picozzi era stato accusato di aver manipolato Rosa Bazzi e Olindo Romano. Il criminologo rompe il silenzio sulla strage di Erba, il video

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Dopo tanti anni, Massimo Picozzi rompe il silenzio sulla strage di Erba. Lo psichiatra ha sempre avuto un ruolo centrale nella vicenda: dopo l’arresto di Olindo RomanoRosa Bazzi era stato convocato dagli avvocati della coppia per valutarne il profilo psicologico. Negli anni il criminologo e scrittore è stato accusato di aver manipolato gli indagati, inducendoli sostanzialmente a confessare il pluriomicidio con lo scopo di stabilire una eventuale patologia mentale.

Strage di Erba, parla Massimo Picozzi

Nella puntata di Quarto Grado andata in onda venerdì 11 ottobre Massimo Picozzi, ospite fisso nello studio del format condotto da Gianluigi Nuzzi, ha rotto il silenzio sulla strage di Erba per la quale sono stati condannati all’ergastolo Olindo Romano e sua moglie Rosa Bazzi.

Va ricordato che negli anni Picozzi è stato accusato più volte di aver indotto i coniugi ad attribuirsi ogni responsabilità sul pluriomicidio, anche dagli stessi condannati.

Non è la prima volta in cui il criminologo respinge tali accuse: nell’aprile 2023, ad esempio, dopo le prime notizie sull’istanza di revisione del processo (poi respinta), dagli stessi studi di Quarto Grado aveva negato ogni sorta di manipolazione nei confronti di Rosa Bazzi e Olindo Romano.

Nella tarda serata di venerdì 11 ottobre Picozzi, rispondendo alle domande di Gianluigi Nuzzi, è tornato sull’argomento: "Hanno infamato la mia carriera lunga quarant’anni con delle semplici illazioni". Contestualmente il criminologo sottolinea di essersi sempre "reso disponibile nelle sedi opportune", ma non sarebbe mai stato chiamato.

Gli incontri in carcere

Ancora, Massimo Picozzi spiega che per manipolare i coniugi Romano non avrebbe nemmeno avuto il tempo materiale. Lo fa, il criminologo, quando vengono mostrati sia i video in cui Rosa Bazzi parla della presunta violenza sessuale subita da Azouz Marzouk, sia della strage.

Le sue parole: "In quello che abbiamo sentito ci sono lunghi pezzi in cui la mia voce non si sente, proprio perché non c’è bisogno di suggestionare o incalzare Rosa Bazzi". Quindi: "Al di là dell’ultimo incontro che è durato una mezz’oretta, ho avuto due accessi registrati al carcere di Como" per incontrare i coniugi Romano.

L’incontro con Olindo Romano e Rosa Bazzi erano intervallati da "parecchi minuti" per evitare che i due si incontrassero. "E io in questo poco tempo sarei riuscito a insegnare a Rosa Bazzi cosa dire?", conclude Picozzi.

Perché è stata respinta l’istanza di revisione

Il 7 ottobre, inoltre, sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza con la quale la Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha respinto l’istanza di revisione del processo.

Oltre a definire "carente sotto il profilo della novità della prova" l’istanza presentata da Cuno Tarfusser, i giudici hanno considerato "inammissibile" la richiesta degli avvocati difensori di Rosa Bazzi e Olindo Romano, "sotto il duplice profilo della mancanza di novità e della inidoneità a ribaltare il giudizio di penale responsabilità delle prove".

Fonte foto: IPA

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