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CRONACA NERA

Martina Rossi caduta per scappare allo stupro, ma parte della colpa fu sua: questa la tesi della difesa

La caduta di Martina Rossi andrebbe parzialmente imputata al comportamento della ragazza. Questa la tesi espressa dai legali di Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La storia di Martina Rossi è tristemente nota: la 20enne di Genova cadde nel vuoto, cercando di passare da un balcone a un altro, per sfuggire a un tentativo di violenza sessuale. Oggi gli avvocati della difesa chiedono che a Martina, per la sua scelta, venga riconosciuta “una certa responsabilità” nella tragedia.

Morte di Martina Rossi: le richieste della difesa

Martina Rossi è morta nel 2011 precipitando dal balcone di un hotel di Palma di Maiorca.

Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni sono stati condannati in via definitiva per tentata violenza sessuale di gruppo.

Roma, 7 ottobre 2021: manifestazione per Martina Rossi in attesa della sentenza della Cassazione.

I due giovani aretini oggi sono in semilibertà. La tesi dei difensori è stata espressa durante le udienze per quantificare l’entità del risarcimento del danno presso il Tribunale di Arezzo.

Gli avvocati di Albertoni e Vanneschi hanno così chiesto una nuova perizia sulla dinamica dei fatti.

Il commento del padre di Martina Rossi

“È un’aberrazione dal punto di vista giuridico. Fin dall’inizio quei due giovani non fanno che mentire, sembra quasi che i due che hanno ucciso mia figlia, non abbiano preso coscienza di quanto hanno fatto e non meritino alcuna punizione”.

Questo il commento di Bruno Rossi, papà di Martina, riportato dal Fatto Quotidiano.

“Certamente questi ragazzi devono rispondere anche sul piano civile – ha aggiunto il papà di Martina – oltre che dal punto di vista penale, in base alle responsabilità che sono già state appurate. Ma mia figlia è morta. La mia sensazione è che vengono fatti questi tentativi quasi come non fosse successo niente“.

I genitori di Martina Rossi hanno però più volte ribadito che per loro si tratta principalmente di una questione di giustizia.

La caduta di Martina Rossi

La 20enne genovese morì il 3 agosto del 2011 cadendo dal sesto piano di un hotel di Palma di Maiorca.

La ragazza si trovava in vacanza con alcune amiche. In quel momento nella sua stanza c’erano Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni.

Per sfuggire alla violenza sessuale, Martina uscì in balcone e cercò di scavalcare passando al balcone successivo, ma perse la presa e precipitò.

Le autorità spagnole archiviano frettolosamente il caso come suicidio.

Solo l’insistenza dei genitori della ragazza fece in modo che il caso venisse riaperto. Per giungere alla condanna in sede penale ci vollero 12 anni.

Martina non morì sul colpo. Per molti minuti nessuno scese a prestarle soccorso.

Le accuse di “morte come conseguenza di altro reato” e di “omissione di soccorso” finirono in prescrizione.

Venne confermata solo l’accusa di tentata violenza sessuale di gruppo.

Fonte foto: ANSA/Facebook

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