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Marta Fascina sentita sul testamento colombiano di Berlusconi: Marco Di Nunzio indagato per tentata estorsione

Marta Fascina è stata ascoltata come testimone sul testamento colombiano di Berlusconi, depositato da Di Nunzio e per il quale quale è indagato

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Marta Fascina è stata ascoltata come testimone dalla procura di Milano sul caso del “testamento colombiano” di Silvio Berlusconi, per il quale è indagato l’imprenditore Marco Di Nunzio. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il 55enne torinese, già accusato di falso in testamento e tentata truffa per aver depositato lo scorso settembre un presunto testamento del defunto leader di Forza Italia, dovrà rispondere adesso anche di tentata estorsione nei confronti degli eredi del Cavaliere. Riguardo all’inchiesta, la 33enne deputata e ultima compagna di Berlusconi è stata sentita dal procuratore Marcello Viola in una caserma della Guardia di Finanza.

La vicenda

Fascina potrebbe essere una testimone chiave per la ricostruzione della vicenda e per smentire le rivendicazioni di Di Nunzio: il 29 settembre l’imprenditore ha pubblicato presso un notaio di Napoli un testamento che presenterebbe la presunta firma di Silvio Berlusconi, secondo il quale il Cavaliere avrebbe lasciato al 55enne 26 milioni, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille, e il 2% della Fininvest.

Secondo Di Nunzio, il documento non olografo (non scritto a mano), sarebbe stato sottoscritto dall’ex premier a Cartagena, in Colombia, davanti al notaio Margarita Rosa Jimenez Najera, il 21 giugno 2021. Eppure, come ricostruito dal Corriere della Sera, l’ambasciata italiana ha attestato come Berlusconi non sia mai entrato nel Paese sudamericano, tantomeno nel giorno indicato dall’imprenditore.

Silvio Berlusconi insieme a Marta Fascina

La testimonianza di Marta Fascina

Lo scorso 6 novembre, Di Nunzio, già indagato per il presunto testamento colombiano, ha chiesto senza esito al Tribunale civile il sequestro di parte dei beni degli eredi Berlusconi e, per dimostrare la presenza dell’ex premier in Colombia, ha presentato dei documenti: due apparenti fatture dell’acquisto quel 21 settembre 2021 a Cartagena di due quadri di Botero e di uno smeraldo, e l’esito negativo di un tampone molecolare Covid, in teoria effettuato da Silvio Berlusconi sempre quel giorno alle 8.18 del mattino (con esito alle 18.55) nei laboratori di una tal “Sis Diagnosticos Medicina molecular”.

Secondo quanto sostenuto dall’imprenditore, infatti, il Cavaliere non risulterebbe nei normali registri frontalieri della Colombia, come da prassi per gli stranieri sbarcati nel Paese sudamericano per rimanere meno di 24 ore, perché quel giorno sarebbe entrato dal mare, a bordo di un peschereccio.

Qui entra in gioco la testimonianza di Marta Fascina: alla domanda dei pm se ricordasse dove fosse Berlusconi il 21 settembre 2021, e se a sua conoscenza fosse mai stato in Colombia, l’ex compagna del Cavaliere ha negato questa circostanza, documentando con le copie di un’agenda gli impegni del leader di Forza Italia in quel giorno specifico.

Chi è Di Nunzio

Classe 1968, Marco Di Nunzio è un imprenditore nel settore della cantieristica navale residente da una decina d’anni a Cartagena de Indias e membro dei Comitati degli italiani all’estero (Comites) colombiani. In Italia è conosciuto soprattutto come artefice di liste-civetta, tra cui la Lista Bunga Bunga.

Dieci anni fa, nel 2013, provò a diventare sindaco di Borgomasino, in provincia di Torino, correndo contro il poi confermato primo cittadino Gianfranco Bellardi. Tre anni prima, invece, si era candidato a sindaco di Sestriere militando per la Fiamma Tricolore

Fonte foto: ANSA

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