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Manuel Mastrapasqua ucciso a Rozzano da Daniele Rezza, genitori "coinvolti": le cuffie buttate e la stazione

Fa discutere il ruolo dei genitori di Daniele Rezza, autore dell'omicidio di Manuel Mastrapasqua a Rozzano: i due, non indagati, sono sotto vigilanza

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Continua a far scalpore l’omicidio di Manuel Mastrapasqua a Rozzano, confessato da Daniele Rezza. A far discutere, in particolare, è il ruolo dei genitori dell’omicida.

Il racconto del padre di Daniele Rezza ai carabinieri

Maurizio Rezza, il padre di Daniele Rezza, è stato sentito come testimone il 12 ottobre dai carabinieri. In quell’occasione, come riportato dal Tg La7, ha riferito che il figlio gli disse che “forse aveva tirato una pugnalata a un ragazzo, poi si è messo a ridere“. L’uomo era stato avvisato della possibilità di non rispondere, in quanto congiunto della persona fermata.

Il genitore dell’omicida ha anche raccontato che il figlio era tornato a casa alle 3 di notte: “Quella sera è arrivato tardi a casa e siccome lui tante volte ne ha combinate diverse e quella sera mi ha detto ‘ho fatto a botte con uno’, gli ho chiesto se mi prendesse in giro: ha detto di no. Aveva portato a casa delle cuffie. Il giorno dopo mi ha chiesto di buttarle. Mi era venuto il dubbio che scherzasse sul fatto che aveva fatto a botte perché tante volte lo aveva fatto”.

Ancora Maurizio Rezza: “Credo che sia rientrato per poi riuscire, mi disse che voleva fare due passi perché era arrabbiato dato che aveva litigato con dei nigeriani. Sono sceso a cercarlo verso le 2,40. È rientrato in casa e mi ha detto che aveva litigato con un altro ragazzo, gli detto di smetterla di scherzare. Mi ha detto che forse gli aveva tirato una pugnalata, poi si è messo a ridere. Non so se era ubriaco o aveva fumato qualcosa. Gli ho detto di smetterla di scherzare ed è andato a letto”.

Sul giorno successivo al delitto ha riferito: “Il giorno dopo mi ha chiesto di andare a buttare le cuffie, ma non sapevo cosa avesse fatto. Le ho buttate, dove c’è l’Area 51 in via Lombardia in una pattumiera pubblica di colore verde”.

Il racconto del padre di Daniele Rezza è proseguito così: “Mi ha chiesto se lo accompagnavo alla stazione ferroviaria di Pieve Emanuele perché voleva andare via da qua e andare a trovare, non so se a Torino o Alessandria, un suo amico”.

Un fermo immagine tratto da un video diffuso il 13 ottobre 2024, che mostra Daniele Rezza, il 18enne che ha ucciso Manuel Mastrapasqua, a Rozzano.

Genitori di Daniele Rezza non indagati ma sotto vigilanza

Come riferito ancora dal Tg La7, l’atteggiamento dei genitori di Daniele Rezza, fermato dopo la confessione in seguito a un controllo della Polfer di Alessandria, sarà ancora oggetto di valutazioni investigative. Allo stato attuale non sono indagati.

Da lunedì 14 ottobre la famiglia Rezza è barricata in casa dopo che alcuni abitanti di Rozzano hanno accusato i genitori di essere coinvolti e di aver coperto il figlio. I militari hanno attivato nei loro confronti una “vigilanza dinamica” radiocollegata.

Le parole di Daniele Rezza sui genitori

Ai magistrati, come riportato dal Corriere della SeraDaniele Rezza ha raccontato che la mattina dopo l’omicidio la madre gli aveva fatto “vedere la notizia di un ragazzo di 31 anni deceduto a Rozzano”.

Poi ha aggiunto: “Mio padre era incredulo secondo me: come ci rimani quando pensi che un figlio di 19 anni uccide una persona? Io credevo che loro di testa non volessero accettare la cosa“.

Fonte foto: Facebook & ANSA

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