Madonna di Trevignano, il fedele che donò 123 mila euro a Gisella Cardia li rivuole indietro: farà causa
Ex fedelissimo di Gisella Cardia, Luigi Avella farà causa alla veggente di Trevignano per riavere indietro i soldi che le aveva donato
Nuovi guai in vista per Gisella Cardia, la sedicente veggente della Madonna di Trevignano. Un suo ex fedelissimo poi pentito, Luigi Avella, ora rivuole indietro i soldi, circa 123 mila euro, che aveva donato all’associazione della santona e di suo marito. L’uomo farà causa alla veggente, sostenendo di essere stato vittima di una truffa.
Chi è Luigi Avella
Ex funzionario del ministero dell’Economia ed esperto di teologia, 71 anni, Luigi Avella è stato il primo pentito a raccontare di essersi fidato della veggente di Trevignano. Il pensionato si era avvicinato a Gisella Cardia nel 2019, in seguito ad un grave incidente stradale che aveva coinvolto la moglie.
Col tempo era diventato uno dei suoi fedelissimi. Arrivando a donare all’associazione della sedicente veggente e di suo marito, Gianni Cardia, una somma consistente, circa 123 mila euro.
Soldi che sarebbero stati usati per le spese di logistica della coppia, l’acquisto di un’auto e di opere varie – panche, ecc – installate sulla collina di Trevignano Romano dove avverrebbero le presunte apparizioni della Madonna, luogo diventato meta di tanti fedeli e curiosi.
Il ‘pentito’ Luigi Avella rivuole indietro i soldi
Come racconta il Corriere della Sera, Avella si è pentito di essersi fidato della santona e rivuole indietro i soldi che ha volontariamente donato ai Cardia. “Era solo una truffa” ammette l’uomo, che ha già presentato una denuncia contro Gisella Cardia e il marito.
Ora però rivuole indietro anche le somme che aveva versato alla veggente. Avella, che si è affidato all’avvocato Alfonso Luigi Marra, annuncia che avvierà una causa civile contro la Cardia per risarcimento danni.
Il 3 maggio l’ultimo raduno
Nonostante le polemiche e le indagini, il 3 maggio scorso, come ogni tre del mese, Gisella Cardia si è presentata sulla collina con vista sul lago di Bracciano per il raduno dei suoi fedeli davanti alla statua della Madonna.
Intanto nei giorni scorsi, il Comune di Trevignano Romano ha emesso un’ordinanza di demolizione della teca della Madonna e degli arredi vari installati sulla collina, tutte opere ritenute abusive. Si attende ora il pronunciamento del Tar del Lazio sull’ordinanza, impugnata dai Cardia.