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Ordinata la demolizione della teca della Madonna di Trevignano: cosa rischiano Gisella Cardia e la sua Onlus

Il comune di Trevignano Romano ha emesso un'ordinanza di demolizione: dovrà essere fatto sparire tutto

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Deve essere tolto tutto entro 90 giorni: la statua della Madonna di Trevignano, la teca, i simboli religiosi, le panche e il gazebo allestiti in via Campo Le Rose per accogliere i fedeli dovranno sparire.

L’ordinanza del comune di Trevignano Romano

La decisione l’ha presa il comune laziale tramite un’ordinanza che avrebbe già riscontrato l’abusivismo edilizio delle strutture. La mossa dell’amministrazione giunge dopo la bufera che si è sollevata attorno alla sedicente veggente Gisella Cardia.

Dunque non deve rimanere più nulla delle strutture allestite per i pellegrini che facevano tappa a Trevignano Romano per pregare vicino alla statua della Madonna, sicuri che la statua piangesse lacrime di sangue.

Gisella Cardia, ordinanza contro la sua onlus.Fonte foto: ANSA

Demolizione entro tre mesi oppure i beni diverranno patrimonio comunale

L’ordinanza di demolizione emanata dal comune è stata stilata  in quanto la teca e gli arredi della zona, dove ogni tre del mese i credenti si riuniscono, non sarebbero stati installati nel rispetto della legge.

La Onlus Madonna di Trevignano avrà dunque 90 giorni di tempo per demolire panche, teca e tettoia. In caso di mancata ottemperanza alle disposizioni dell’ordinanza sarà sanzionata e i beni e l’area saranno acquisiti a patrimonio comunale.

Gisella Cardia, chi è la sedicente veggente

Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, ha alle spalle una storia imprenditoriale non finita bene. 53 anni e di origini siciliane, si fa chiamare “Gisella”, nome che è il diminutivo di Maria Giuseppa. Il cognome invece è quello del marito Gianni Cardia.

Da qualche anno la donna assicura di avere il dono della veggenza e va raccontando di vedere la Madonna e di parlarci assieme. Ha quindi fondato la sua ‘base’ a Trevignano Romano dove tanti fedeli si radunano per assistere al presunto miracolo delle lacrime di sangue.

Cardia è stata recentemente condannata in primo grado a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, con pena sospesa, per una vicenda relativa alla sua passata attività imprenditoriale nel Messinese.

gisella-cardia-madonna-di-trevignano Fonte foto: Ansa/Mediaset
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