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CRONACA NERA

Luca Sacchi, sulle orme del delitto: il ruolo della fidanzata, i killer in manette e i dettagli delle indagini

Tutte le tappe e i dettagli delle indagini dell'omicidio di Luca Sacchi consumatosi il 23 ottobre 2019

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il 23 ottobre 2019, poco prima dello scoccare della mezzanotte, il 24enne Luca Sacchi smette di respirare in ospedale dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco. Un delitto consumatosi in soli 31 secondi, su marciapiedi di via Mommsen e via Bartoloni, fuori da John Cabot pub. Con Sacchi c’è la fidanzata Anastasiya Kylemnyk, che, vedendo l’aggressione, inizia a urlare.

I genitori della giovane vittima, Tina e Alfonso, a tragedia ormai conclusa, autorizzano l’espianto degli organi del figlio. Iniziano le indagini per fare luce su un crimine che si capisce quasi subito avere parecchi punti oscuri.

Omicidio Luca Sacchi: fu un’esecuzione non una rapina finita male

Sacchi era un personal trainer in una palestra di jujitsu e dava una mano nel ristorante di famiglia in via delle Coppelle. Il proiettile che lo ha stroncato lo ha raggiunto alla nuca ed è stato esploso a breve distanza, dopo che il killer ha preso la mira. Cosa ha scatenato la furia omicida? Inizialmente si pensa ad una rapina finita male. Il lavoro degli inquirenti conferma solo in parte tale pista.

Con il procedere delle indagini, chi indaga capisce in fretta che troppe cose non tornano nella vicenda: a Sacchi hanno sparato in una zona frequentatissima per strappare uno zainetto in pelle sintetica rosa alla sua fidanzata, dopo che è stata colpita con una mazza da baseball: la dinamica dell’accaduto ha più i contorni di un’esecuzione che di uno scippo terminato in tragedia .

Anastasiya Kylemnyk, 25 anni, da più di quattro convive con Sacchi. Si guadagna da vivere facendo la baby sitter ed è in possesso di una Panda che racconta di aver lasciato a casa quella sera. In ospedale si fa medicare per le botte di bastone alle braccia. “Luca era puro amore”, dichiara ai cronisti subito dopo la tragedia.

Anastasiya Kylemnyk, fidanzata di Luca Sacchi all’epoca dell’omicidio

La giovane racconta quindi di essersi recata al pub con il fidanzato per accompagnare suo fratello Federico. Nel frattempo cominciano a circolare voci circa un presunto affare di droga, rigettate con forza da Anastasiya. Nemmeno due giorni dopo l’omicidio, trapelano però dettagli che portano gli inquirenti sulla pista delle sostanze stupefacenti.

Omicidio Luca Sacchi: il fermo di  Valerio del Grosso e Paolo Pirino

Intanto scatta il fermo di due giovani di Casal Monastero, Valerio del Grosso e Paolo Pirino, 22 e 21 anni. Entrambi sono accusati di omicidio volontario in concorso, rapina aggravata, detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo. Pirino, che la sera del crimine teneva tra le mani il bastone, viene catturato sul terrazzo condominiale di un palazzo di Tor Pignattara dove si stava nascondendo, mentre Del Grosso, che ha sparato a Sacchi, è intercettato in un albergo a Tor Cervara.

La mattina dopo l’omicidio di Sacchi, Del Grosso si reca al lavoro nella pasticceria vicino casa, abbandonandola all’ora di pranzo. Sua madre collabora alle indagini andando al commissariato di San Basilio per denunciarlo. Quindi l’annuncio del capo della polizia, Franco Gabrielli: “Non siamo di fronte a due poveri ragazzi scippati”.

Omicidio Luca Sacchi: il ruolo di Giovanni Princi Marcello e Armando De Propris

Gli inquirenti nel frattempo passano al setaccio gli impianti di videosorveglianza della zona e vedono che Anastasiya mostra a un ragazzo, poi identificato come Valerio Rispoli, il contenuto del suo zainetto. Le indagini ricostruiscono poi il percorso della Smart bianca noleggiata dai due arrestati che terminano la loro fuga a Casal Monastero.

Lungo il tragitto vengono ritrovati una parte della pistola e il portafogli di Anastasiya. Per una settimana la 25enne non esce di casa, non partecipa nemmeno al funerale di Luca e tantomeno si presenta in procura per dire ciò che sa.

Si arriva al 29 novembre, quando vengono emesse le misure cautelari a carico di Giovanni Princi, Marcello e Armando De Propris, e della stessa fidanzata di Sacchi. Princi, vecchio compagno di scuola di Luca, viene accusato di essere la mente dell’acquisto di 15 chili di marijuana in cambio di 70 mila euro.

I De Propris, figlio e padre, sono accusati uno di aver fornito l’arma ai killer, l’altro di averla conservata. Anche Anastasiya è indagata per spaccio e deve comparire in caserma tre volte a settimana per l’obbligo di firma. La trattativa circa la partita di droga viene ricostruita da una intercettazione in parte casuale a carico di De Propris nell’ambito di un’altra indagine.

Poco prima del crimine, Del Grosso al telefono gli spiega il piano per rubare lo zaino con i soldi, senza consegnare la droga: “Ascoltami, ma se famo invece comee… sentime, a parte i scherzi, sto con un amico mio che conosci, bello fulminato! Ma se invece io vengo a prendeme quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta? Vengo da te. te faccio un bel re…”.

Gli inquirenti rilevano che Giovanni Princi ha una statura criminale non da novizio della malavita, con una personalità glaciale e calcolatrice che lo condurrà a depistare in parte le prime indagini su di sé e Anastasiya. Ad esempio è lui che va a recuperare l’auto di Anastasiya mentre Luca sta morendo. Ed è sempre lui a gestire “da remoto” l’affare per non finire di nuovo nei guai.

Omicidio Luca Sacchi: quanti anni di carcere rischiano gli imputati

L’inchiesta fa trapelare anche l’origine di quell’affare: il 26enne, con la fidanzata Clementina, voleva prendere una abitazione con Anastasiya e Luca. Sacchi però non era d’accordo. Dopo le indagini, Princi ha optato per essere processato separatamente con rito abbreviato e avere uno sconto di pena: viene condannato il 22 giugno 2020 a quattro anni di carcere.

Per gli altri imputati, le richieste sono quella dell’ergastolo per Del Grosso, di trent’anni per i suoi complici Pirino e De Propris e di quattro anni e mezzo per Anastasiya, parte lesa e imputata nello stesso processo, accusata di aver mentito fin dall’inizio per proteggere se stessa.

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Fonte foto: ANSA

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