Luca Barbareschi rinviato a giudizio, la reazione furente
Il gup di Roma ha rinviato a giudizio l'attore Luca Barbareschi, direttore artistico del teatro Eliseo, nell'indagine su alcuni fondi per il teatro
Il gup di Roma ha rinviato a giudizio l’attore Luca Barbareschi, direttore artistico del teatro Eliseo, Andrea Monorchio, l’ex ragioniere generale dello Stato, e una terza persona nell’ambito dell’indagine sull’attribuzione di alcuni fondi per il teatro. Secondo quanto riporta l’Ansa, l’accusa nei confronti degli imputati è di traffico di influenze illecite, al fine di garantire all’Eliseo 4 milioni di euro dalla Finanziaria del 2017. Il giudice Vilma Passamonti ha fissato il processo al prossimo 22 aprile davanti al giudice monocratico.
L’avvocato difensore di Barbareschi, Paola Baldicci, ha dichiarato: “La cosa che stupisce è che la decisione del giudice non entra nel merito ma si basa sull’uso di intercettazioni nell’ambito di un altro processo, e tra altre persone che non hanno nulla a spartire con Luca Barbareschi e il suo impegno per salvare il teatro Eliseo, che se è ancora aperto lo dobbiamo a lui”.
Luca Barbareschi rinviato a giudizio, il commento
Dopo la decisione del gup, Luca Barbareschi ha commentato in maniera furente, come riportato dall’Ansa, dicendo che se “il problema ora fossi io, per far continuare a far avere finanziamenti pubblici al Teatro Eliseo, sono pronto a presentare le mie dimissioni da direttore artistico”.
“Spero comunque che il ministro Franceschini mi chieda di rimanere” ha aggiunto Barbareschi in conferenza stampa all’Eliseo, anticipando di stare preparando una lettera al Csm “in cui annuncio che farò causa allo Stato perché il traffico di influenze non esiste, non è reato a meno che non si vada a portare soldi a un funzionario del Mef e nessuno ha fatto niente del genere”.
Barbareschi ha affermato ironicamente: “Sono colpevole di quello che sto facendo da 6 anni, bussare alle porte dei politici per portare attenzione sulla vita culturale di questo Paese. Ma non credo sia una colpa, lo fanno tutti i maggiori teatri italiani”.
Da quando “sono arrivato all’Eliseo, nel 2015, ho investito di mio in toto circa 13 milioni, anche decidendo di acquistare il teatro”. Poi Barbareschi ha aggiunto: “La mia colpa è stata riuscire a salvarlo e rilanciarlo“.
Barbareschi: “L’Italia è un Paese di mediocri”
“Mi viene da ridere se non ci fosse da piangere” ha chiosato Barbareschi. “Stiamo facendo dell’Eliseo un polo culturale d’eccellenza e questo dà un fastidio terribile, perché l’Italia è un Paese di mediocri dove chi vince deve perdere”.
Poi l’accenno alla manovra: “Non mi stupisco che il rinvio a giudizio sia arrivato proprio mentre in Senato si discute della legge (di manovra con la quale si dovrebbero anche rinnovare i finanziamenti all’Eliseo, ndr)”.
L’Italia, per Barbareschi, “è un progetto mazziniano abortito che è diventato un paese caos. Io farei una maglietta con scritto ‘A Porta Pia ci siamo sbagliati, Vaticano ripijateve tutto'”.
La cultura italiana per l’attore, regista e produttore “è morta di dipendenza dalla politica, Barbareschi invece non dipende da nessuno. Sono orgogliosamente ebreo e abbiamo smesso di essere schiavi dalla fuga d’Egitto”. Inoltre “il nostro è un Paese di giustizialisti, l’avviso a garanzia non è una condanna, ma in Italia è diventato una fatwa“.