Lockdown, il documento segreto: Ricciardi replica alle accuse
Il consulente del governo Walter Ricciardi è tra i firmatari di un documento sul lockdown misteriosamente sparito: le accuse
Rispunta, dopo quasi sei mesi, un documento datato aprile sul lockdown in Italia: a finire nel mirino è una frase firmata dal consulente del governo Walter Ricciardi. Le accuse, rivolte non soltanto allo studioso ma anche agli altri firmatari Stefano Boccia e John P.A. Iannidis, provengono dal Comitato delle vittime “Noi Denunceremo”.
Documento di aprile sul lockdown, cosa è emerso
Il documento, ottenuto dall’Agi, recita: “Alla fine si è dovuto ricorrere al lockdown, misura di cieca disperazione“. Si tratta di un articolo scientifico datato 2 aprile 2020 e citato in una nota del rapporto pubblicato dall’Oms il 13 maggio. Il testo è sparito sparito nelle successive 24 ore dal sito dell’Organizzazione mondiale della sanità.
A fare luce sull’accaduto è stato il Comitato dei familiari delle vittime, che ha fatto spuntare il paper intitolato “Quello che gli altri Paesi possono imparare dall’Italia durante la pandemia”.
“I Paesi con un’aggressiva politica di tracciamento dei contagi – si legge nel testo – e con ampie possibilità di effettuare test di laboratorio (per esempio Taiwan e Corea del Sud) sembrano offrire esempi di successo del contenimento del virus“.
“In confronto a loro – ecco il punto centrale dell’articolo in questione -, in Italia sia il tracciamento che i test di laboratorio sono molto limitati e alla fine si è dovuto ricorrere al lockdown, misura di cieca disperazione”.
Lockdown, le accuse del comitato “Noi Denunceremo”
Le parole di Ricciardi sono state contestate dal Comitato “Noi Denunceremo“, in particolare dal legale Consuelo Locati: “Mi stupiscono le dichiarazioni sul fatto che si ritenga il lockdown una misura estrema proprio a fronte e in conseguenza di come è stata gestita la parte sanitaria relativa al tracciamento dei tamponi”.
“Tale dichiarazione – è la tesi dell’avvocato – può essere considerata ed interpretata come atto di ‘accusa’, segnatamente individuando e attribuendo responsabilità a chi aveva l’obbligo normativo di intervenire e gestire il tracciamento e prima ancora il reperimento di reagenti per effettuare i tamponi sui cittadini. È lapalissiano che il contenimento del virus passi e possa essere attuato attraverso il tracciamento a tappeto e nelle regioni ove ciò è stato attuato i casi d Covid si sono ridotti e/o contenuti nell’immediato”.
Documento sparito, la replica di Ricciardi
Interpellato dal Corriere della Sera, Walter Ricciardi ha spiegato così le sue parole di aprile: “Cieca (disperazione, ndr) nel senso di estrema: non essendo riusciti a contenere il virus attraverso quelle misure di contenimento, abbiamo dovuto far ricorso alle misure di mitigazione: non si poteva far altro“.
“Da manualistica – ha spiegato l’esperto -, prima si contiene, poi si mitiga: per questo stiamo spingendo su Immuni, per aumentare il tracciamento e fare di tutto per evitare una nuova chiusura”.