Ipotesi lockdown: il duro attacco di Bertolaso alle Istituzioni
Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, ha attaccato duramente le Istituzioni sull'emergenza coronavirus
L’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, ospite di ‘Tagadà’ su La 7, ha sferrato un duro attacco alle Istituzioni. Queste le sue parole: “In uno Stato di Emergenza sei responsabile del Paese, del governo e di questa situazione di grande criticità e ogni giorno devi lavorare immaginando lo scenario peggiore possibile. Abbiamo fatto una sorta di tana libera tutti, giustissimo per i cittadini, sbagliatissimo per le Istituzioni, che dovevano, mentre noi stavamo al mare, continuare a lavorare, programmare e pianificare”.
Interpellato sulla possibilità di un nuovo lockdown prima di Natale, l’ex capo della Protezione Civile ha detto: “Io manderei in lockdown quelli che ci hanno portato in queste condizioni oggi. Ci manderei chi, invece di acquistare i letti di rianimazione il 18 maggio quando uscì il decreto legge, ha fatto il bando di concorso il 2 ottobre. Ci deve andare chi non si è occupato di prevedere i trasporti per gli studenti, chi non ha saputo comprare i tamponi e organizzare un sistema di indagine con i tamponi a tappeto su tutti i cittadini, chi ha coniato l’app Immuni che sappiamo perfettamente che non funziona per niente”.
Ancora Bertolaso, che nei mesi scorsi ha contratto il Covid-19: “Mi pare che ci siano delle pesanti responsabilità e non mi compiaccio affatto della considerazione che altri Paesi stanno peggio di noi”.