Stato di Emergenza e decreto anti Covid: le decisioni del governo
Il Consiglio dei ministri ha prorogato fino al 31 gennaio 2021 lo Stato di Emergenza e approvato il nuovo decreto Covid
Il Consiglio dei ministri ha prorogato al 31 gennaio 2021 lo Stato di Emergenza per il Covid-19. La delibera del Cdm, riporta l’Ansa, è arrivata dopo che la Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulla proroga dello Stato di Emergenza con 253 voti a favore e 3 voti contrari. L’aula ha poi respinto la prima parte della risoluzione dell’opposizione, per la quale era stata chiesta votazione separata, con 202 sì e 256 no. I deputati in missione, compresi quelli in isolamento, erano oggi 120, con conseguente abbassamento della soglia per il numero legale.
Dpcm: stretta sull’obbligo delle mascherine
Il Cdm inoltre, nell’ambito del decreto legge Covid, ha approvato una norma che proroga al 15 ottobre il Dpcm con le norme anti contagio ora in vigore. Con due importanti novità: diventa da subito effettivo l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto, se si è vicini a persone non conviventi.
L’obbligo di indossare la mascherina varrà “in tutti i luoghi all’aperto ad eccezione dei casi in cui sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento” da altre persone.
Inoltre, secondo quanto riporta l’Ansa, la mascherina diventa obbligatoria anche in tutti i luoghi chiusi ad eccezione delle abitazioni private. Finora l’obbligo di indossare la protezione al chiuso era previsto solo per i luoghi aperti al pubblico.
Il decreto legge approvato dal Cdm prevede anche che le Regioni non possano adottare norme meno restrittive di quelle del governo, salvo specifiche eccezioni concordate con il ministro della Salute. Ai governatori resta la possibilità di adottare ordinanze più restrittive.
Cos’è lo stato di emergenza e cosa comporta
L’articolo 77 della Costituzione prevede la possibilità, per il governo, di adottare provvedimenti provvisori con decreti legge in “casi straordinari di necessità e urgenza”.
Lo stato di emergenza è previsto dalla legge 225/1992, norma che ha segnato la nascita della Protezione civile: è proclamato “al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali o eventi connessi all’attività dell’uomo in Italia”. Come disastri ambientali o pandemie.
Lo stato di emergenza viene deciso dal Consiglio dei ministri su proposta del premier, oppure di un ministro con portafoglio o ancora del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio. La misura, di fatto, conferisce al capo della Protezione civile il potere di ordinanza nelle zone interessate dall’emergenza.
Cosa cambia con la proroga
Cosa cambia per i cittadini con la proroga dello stato di emergenza? Il prolungamento tocca diversi punti, dalle zone rosse allo smart working.
La proroga dello stato di emergenza dà la possibilità di creare nuove zone rosse, chiudendo gli interscambi con l’esterno, in caso di nascita di focolai.
Qualora il Covid-19 tornasse in maniera importante con una seconda ondata, la proroga dello stato di emergenza consente alla Protezione civile di reperite posti letto in strutture diverse dagli ospedali, come per esempio caserme o alberghi.
Lo stato di emergenza permette di bloccare tutti i voli da e verso i Paesi ritenuti a rischio, oppure di individuare nazionalità che non sono ammesse in Italia.
Per la durata dello stato di emergenza i dipendenti pubblici e quelli privati possono rimanere in smart working secondo le modalità che vengono concordate con l’azienda.
In stato d’emergenza, le Regioni possono continuare a firmare proprie ordinanze, ma devono consegnare le linee guida al governo nell’ambito della “cabina di regia” alla quale partecipano tutti i governatori per concordare una linea di azione comune.