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Lo ius scholae e le dichiarazioni di Vannacci "da brividi": De Pascale all'attacco del generale. La polemica

Continuano a far discutere le dichiarazioni del generale Vannacci sullo ius scholae. Il commento del sindaco Michele De Pascale

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

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Nettamente contrario allo ius scholae si è definito il generale Roberto Vannacci. E le sue parole, così come spesso accade, hanno destato non poco clamore. Aspre critiche alle dichiarazioni dell’europarlamentare sono giunte da esponenti del mondo dello spettacolo e della politica. L’ultimo a rispondergli è stato il sindaco di Ravenna Michele De Pascale.

Le dichiarazioni di Roberto Vannacci

“Sono assolutamente contrario allo ius scholae” ha dichiarato Roberto Vannacci in un’intervista rilasciata al Corriere della sera.

“E soprattutto sono contrario allo ius soli. Per dirla con una battuta che circola online: se uno nasce in una scuderia non è un cavallo” ha aggiunto sardonico.

Roberto Vannacci

“Per quale motivo una persona che viene da un Paese straniero dovrebbe ottenere la cittadinanza solo per averci studiato due anni?” si chiede l’europarlamentare della Lega.

Secondo il generale, così come ribadito in un’intervista a L’Arena, la cittadinanza italiana non può essere acquisita studiando, ma “è frutto di un percorso di accettazione e condivisione di ideali, di principi, di cultura, di conoscenza, di storia, di usi e di costumi”.

Il commento di Michele De Pascale

A commentare le parole di Vannacci, in un lungo intervento nella trasmissione In Onda, su La 7, è stato il sindaco di Ravenna Michele De Pascale.

“Le dichiarazioni di Vannacci sullo Ius Scholae fanno venire i brividi, e fa venire i brividi pensare che un partito come Lega possa portare in Ue una persona come Vannacci” sono state le sue parole.

“Io vedo nei migranti che arrivano a Ravenna gli occhi del mio bisnonno” racconta, ricordando l’avo morto da emigrante nel viaggio verso gli Stati Uniti.

Vannacci ha affermato che per meritarsi la cittadinanza, bisogna essere pronti a dare la vita per la patria.

“Bisogna trovarcisi per capire se davvero si riesce a fare” è la risposta di De Pascale. Che, tuttavia, pensa di “essere pronto a farlo. Non per una cartina, ma per la Repubblica, per un insieme di valori, per la libertà, per i diritti, e perché veniamo dalla lezione di chi ha davvero dato la vita per noi, durante la Resistenza, e dovremmo cercare di essere alla loro altezza”.

A che punto siamo con lo ius scholae

Lo ius scholae è una proposta di riforma sulle norme che regolano i criteri per ottenere la cittadinanza italiana, da concedere – se approvata – anche ai figli di immigrati che concludono un ciclo di studi nel nostro paese.

La proposta è stata recentemente rilanciata dall’opposizione, suscitando divisioni all’interno della maggioranza di centrodestra.

Forza Italia si è dimostrata favorevole, mentre nettamente contraria è la Lega. Fratelli d’Italia, nel frattempo, non si esprime, così come la sua leader, la premier Giorgia Meloni.

Ciò a cui probabilmente punta Meloni è un rinvio dell’annosa questione, per evitare un logoramento della maggioranza in vista della presentazione delle Legge di Bilancio e della nomina del commissario europeo italiano.

Fonte foto: ANSA

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