Litiga all'autolavaggio in fila con un invalido e lo prende a bastonate: 60enne denunciato a Reggio Emilia
È stato denunciato per lesioni aggravate il 60enne che lo scorso mese aveva aggredito un uomo disabile all'autolavaggio di Montecchio Emilia. I fatti
Denunciato il 60enne che lo scorso 23 giugno ha preso a bastonate un uomo di 52 anni. La vittima, colpito alla testa, è riuscito a riprendere a targa dell’auto con la quale il suo aggressore si è dato alla fuga. Grazie alle informazioni raccolte l’uomo ferito è andato a denunciare l’aggressione alle forze dell’ordine. In seguito ad accertamenti è stato possibile accusare il 60enne di lesioni aggravate.
L’aggressione
Un uomo di 60 anni è stato denunciato per lesioni aggravate. L’aggressione è avvenuta in seguito a una lite inerente alla precedenza sulla fila in un autolavaggio. Al culmine del diverbio l’uomo più anziano è sceso dall’auto con un bastone e ha colpito la vittima più volte in testa, al corpo e alle braccia.
L’aggressione è avvenuta lo scorso mese, precisamente il 23 giugno, all’autolavaggio della Val d’Enza a Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia. Solo dopo le dovute indagini, rese possibili dalla testimonianza della vittima, l’uomo di 60 anni è stato accusato.
Prognosi
Nel verbale della denuncia si legge che la vittima è stata colpita più volte con un bastone. I colpi lo hanno raggiunto alla testa, al corpo e alle braccia.
Raggiunto l’ospedale di Montecchio Emilia i medici che hanno seguito la vittima hanno giudicato le ferite guaribili in 7 giorni. Il giorno dopo l’aggressione, in data 24 giugno, l’uomo si è recato dalle forze dell’ordine per denunciare l’aggressione.
Denuncia
La denuncia contro il 60enne per l’aggressione all’autolavaggio è stata fatta in tempi rapidi. La vittima, grazie alla registrazione della targa dell’auto del suo aggressore, ha aiutato i militari a risalire al colpevole.
Con la prognosi di 7 giorni e la testimonianze dei presenti sull’accaduto, oggi il 60enne è stato denunciato con l’accusa di lesioni aggravate. Si tratta di un reato definito “in forma libera”, ovvero che può essere commesso con qualsiasi tipo di condotta e punito con reclusione da 6 mesi a 3 anni. L’uomo rischia un’aggravante perché il reato è stato commesso contro una persona “con infermità”, cioè disabile.