Lilli Gruber e lo scontro con Mario Sechi a Otto e Mezzo: "Stai dicendo una cosa orribile"
Botta e risposta tra Lilli Gruber e Mario Sechi a Otto e mezzo in riferimento ad alcune dichiarazioni del direttore di Libero Quotidiano sulle riforme costituzionali
Si alzano i toni nello studio di Otto e mezzo tra la conduttrice del programma Lilli Gruber e Mario Sechi. I due si sono scontrati durante la scorsa puntata della trasmissione, andata in onda su La7 martedì 18 giugno. Al centro del botta e risposta alcune dichiarazioni del direttore del quotidiano Libero riguardanti il ddl di riforma costituzionale sul premierato, votata qualche ora prima in Senato.
Scontro sulle dichiarazioni di Sechi
Nell’ultima puntata di Otto e mezzo l’attenzione è tutta rivolta alla riforma del Governo appena approvata in Senato. Tra gli ospiti in studio, Mario Sechi ha espresso durante il dibattito alcune opinioni che hanno suscitato una dura reazione da parte di Lilli Gruber.
Per il giornalista “Le percentuali a favore del Governo ci dicono che il sistema della politica contemporanea funziona così e chiunque voglia farlo funzionare in maniera diversa perderebbe le elezioni”.
Immediato l’attacco della conduttrice: “Stai dicendo una cosa orribile! Intanto non è così dappertutto, poi i cittadini non possono accettare passivamente trasformazioni in peggio della società“.
Sechi sul premierato
Nel corso della discussione sul premierato, Lilli Gruber ha chiesto a Mario Sechi se i “190 costituzionalisti italiani che mettono in guardia sulla riforma siano solo dei ‘radical chic’, come li definirebbe Meloni, oppure bisogna tenerli in considerazione?”.
Poi spiega che “ciò che colpisce è la tempistica” in cui sta avvenendo tutto questo, perché “sembra che l’Italia non possa sopravvivere un giorno in più senza premierato, quando ci sono problemi più urgenti”.
Dall’altra parte Sechi replica: “Innanzitutto la riforma è incardinata nel Parlamento, è inserita all’interno di un processo democratico. Un orchestra non suona da sola“. Per quanto riguarda la “rapidità dell’esecuzione, il processo deve arrivare a compimento entro la fine della legislatura”.
L’Ok del Senato al ddl sul premierato
Il dibattito su premierato è arrivato nello studio di Otto e mezzo dopo l’approvazione del Senato al disegno di legge costituzionale che prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Con 109 sì, 77 no e 1 astenuto, il ddl passa ora alla Camera per la seconda delle quattro letture previste.
Secondo Giorgia Meloni si tratta di “un passo avanti” per rafforzare la democrazia e restituire ai cittadini il diritto di scegliere chi li governa.
Ma la riforma ha suscitato anche molte critiche, tanto che durante la votazione si è svolta una manifestazione unitaria in difesa della Costituzione in piazza Santi Apostoli a Roma.