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Liberata la 18enne Amina Milo arrestata in Kazakistan: in carcere da luglio con l'accusa di traffico di droga

Le autorità del Kazakistan hanno rilasciato Amina Milo, la 18enne pugliese in carcere da luglio: è stata prosciolta dalle accuse di traffico di droga

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

“Amina è libera”. Lo ha annunciato l’avvocato di Amina Milo Kalelkyzy, la ragazza pugliese di 18 anni che da luglio era detenuta in Kazakistan con l’accusa di traffico di droga. La giovane è stata prosciolta dalle accuse e rilasciata dalle autorità kazake, come ha confermato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Amina Milo rilasciata in Kazakistan

Nella giornata di giovedì 2 novembre è arrivata la notizia che le autorità del Kazakistan hanno rilasciato Amina Milo Kalelkyzy, detenuta in un carcere di Astana da luglio.

Ad annunciarlo è stato il legale della 18enne pugliese, spiegando che la ragazza è stata prosciolta dalle accuse a suo carico. Poco dopo è arrivata la conferma da parte della Farnesina.

“Amina è stata liberata. Ringrazio i diplomatici della Farnesina e la nostra Ambasciata ad Astana per il grande lavoro che ha portato alla liberazione della giovane italiana. In questi giorni difficili non l’abbiamo mai lasciata sola, ora la aspettiamo presto in Italia”, ha scritto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Una notizia che arriva a poche ore di distanza dalla scarcerazione di Ilaria De Rosa, la hostess italiana arrestata nel maggio scorso in Arabia Saudita.

Le prime parole di Amina Milo dopo la scarcerazione

Mi sento bene ora, grazie a tutti per l’aiuto, non ci sto credendo”. Queste le prime parole dopo la scarcerazione di Amina Milo, rilasciate all’Ansa.

“Ci sono stati momenti drammatici durante la mia prigionia. Ora non vedo l’ora di tornare in Italia. Mi manca la mia famiglia, il mio migliore amico. E mi manca il mare”, ha detto la 18enne.

“Questa mattina – ha aggiunto – è successo tutto all’improvviso. Ad un certo punto mi hanno detto ‘prendi le tue robe e vai via’. E per me è stata una gioia indescrivibile. Ora non so ancora quando potremo ripartire, dobbiamo completare altre cose”.

Il caso di Amina Milo in Kazakistan

Nata in Kazakistan, Amina Milo Kalelkyzy ha la cittadinanza italiana e vive da quando era bambina a Lequile, in provincia di Lecce.

La 18enne era stata arrestata dalla polizia lo scorso luglio ad Astana, la capitale del Kazakistan,  dove si trovava assieme alla madre per visitare dei parenti. La sua vicenda era stata seguita dall’ambasciata italiana in Kazakistan e dal ministero degli Esteri italiano.

La giovane era stata fermata una prima volta il 2 luglio assieme ad un amico per presunto possesso e consumo di sostanze stupefacenti. Risultata negativa agli esami tossicologici, era stata liberata dopo aver passato una notte in custodia.

In carcere da luglio

Due giorni dopo era stata fermata di nuovo e condotta in un appartamento privato, dove sarebbe stata rinchiusa e maltrattata per due settimane. I presunti rapitori avrebbero chiamato la madre della ragazza chiedendole 60mila euro per il rilascio di sua figlia.

La ragazza era stata rilasciata in seguito all’intervento dell’ambasciata italiana, i poliziotti accusati del presunto sequestro e delle violenze denunciati.

Pochi giorni dopo, l’11 luglio, la 18enne era stata nuovamente convocata dalla polizia e arrestata con l’accusa di traffico internazionale di droga. Era stata rinchiusa in carcere in attesa del processo, dove è rimasta fino ad oggi.

Probabilmente la giovane resterà ancora per alcuni giorni ad Astana assieme alla madre, presso l’ambasciata italiana, per potere testimoniare nell’ambito del procedimento avviato contro i poliziotti accusati dell’arresto e delle violenze nei suoi confronti.

Fonte foto: ANSA

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