Pino Wilson, lutto in casa Lazio: morto lo storico capitano del primo scudetto biancoceleste, aveva 76 anni
Giuseppe 'Pino' Wilson è stato il primo capitano della Lazio a conquistare lo scudetto con il club biancoceleste: è morto a 76 anni dopo un ictus
Lutto in casa Lazio. Il giorno dopo la netta vittoria sul campo del Cagliari, il club ha annunciato la morte di Giuseppe ‘Pino’ Wilson, capitano del primo storico scudetto del club biancoceleste: aveva 76 anni. A dare la notizia della scomparsa la stessa società, sul sito ufficiale.
Lazio, morto lo storico capitano Wilson: il comunicato del club
Il club biancoceleste, sul suo sito ufficiale, ha scritto un breve comunicato per riferire la notizia della scomparsa di Giuseppe ‘Pino’ Wilson, storico capitano del primo scudetto vinto dal club: “La S.S. Lazio, il suo Presidente, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del Capitano del primo Scudetto Pino Wilson e si uniscono al dolore della famiglia”.
Lazio, scomparso il capitano Wilson: le cause della morte
Wilson è morto nella notte a Roma: il decesso, secondo quanto riferito dall’Adnkronos, sarebbe avvenuto a causa di un ictus.
Lazio, chi era Pino Wilson: la carriera dello storico capitano
Per tutti i tifosi della Lazio, Pino Wilson era semplicemente ‘il capitano’ che negli anni ’70 ha legato il suo nome alla straordinaria avventura della squadra allenata da Tommaso Maestrelli.
Inglese di nascita, arrivato a Napoli fin da bambino, era stato acquistato dalla Lazio nel 1969 dall’Internapoli, insieme a Giorgio Chinaglia.
Considerato uno dei difensori più forti della sua generazione, in biancoceleste ha giocato 324 partite, detenendo a lungo il primato di presenze con la Lazio.
Elegante e allo stesso tempo grintoso, è stato uno dei leader della cosiddetta ‘banda Maestrelli’ che negli anni ’70 si è imposta prepotentemente all’attenzione del calcio italiano, arrivando alla conquista del primo scudetto.
È stato tra i calciatori che sono riusciti a gestire i drammatici momenti di caos seguiti alla morte, il 28 ottobre del 1979, del tifoso laziale Vincenzo Paparelli, colpito da un razzo esploso dalla curva sud romanista prima di un derby.
In quell’occasione era andato sotto la curva nord a parlare con i suoi tifosi per ristabilire la calma ed evitare che la situazione potesse ulteriormente degenerare.
Coinvolto nel 1980 nella vicenda del Totonero insieme ai compagni di squadra Cacciatori, Giordano e Manfredonia, era stato squalificato dalla giustizia sportiva per tre anni e riabilitato nel 1982.
Prima del ritiro ha disputato, nel 1983, un ultimo campionato da professionista con i canadesi dell’Inter Montréal.