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CRONACA NERA

La strage di Palermo raccontata dalla figlia risparmiata da Giovanni Barreca: "Hanno fatto un esorcismo"

La figlia 17enne di Giovanni Barreca avrebbe parlato dell'esorcismo dietro la strage di Palermo compiuta dal padre, forse con l'aiuto di due amici

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Potrebbe essere stata drogata e costretta ad assistere al brutale assassinio della madre e dei fratelli più piccoli. La figlia 17enne di Giovanni Barreca è l’unica ad essere stata risparmiata dal padre nella strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. I carabinieri l’hanno trovata in stato confusionale dentro casa, dopo che il 54enne ha deciso di consegnarsi alle autorità. Dalla testimonianza della ragazza stanno emergendo elementi decisivi per ricostruire la carneficina e il ruolo che avrebbe avuto la coppia fermata dai carabinieri.

Le parole della figlia

“Hanno fatto un esorcismo per liberarci dal demonio” avrebbe detto la 17enne ai militari dell’Arma. Il suo racconto è alla base dell’indagine sul massacro della madre Angela Salomone e i fratelli di 16 e 5 anni, Kevin ed Emanuele.

Nonostante le condizioni di forte shock la ragazza sarebbe riuscita a riferire cosa è successo in quella casa: una sorta di rito di purificazione, nel quale la coppia di fanatici religiosi amici del padre avrebbe avuto parte attiva, non solo quindi per fomentare il 54enne, nell’uccisione della famiglia. I tre avrebbero compiuto la carneficina mossi dalla convinzione che la casa fosse infestata dal demonio che, nella loro visione distorta dal fanatismo religioso, si sarebbe impossessato dei bambini.

I rilievi dei Ris nella casa di Altavilla Milicia dove è avvenuta la strage

Le prime ricostruzioni

Secondo le ricostruzioni fatte finora dagli inquirenti, la 17enne avrebbe passato diversi giorni in casa con il padre e i corpi senza vita dei fratellini. Stando ai primi accertamenti, infatti, al momento del ritrovamento la mamma sarebbe morta almeno una settimana prima, mentre i due figli sarebbero stati uccisi venerdì 9 febbraio.

Nella strage di Altavilla la ragazza sarebbe stata risparmiata in quanto figlia prediletta del padre e a differenza dei fratellini non sarebbe stata incatenata e torturata. Ma come il resto della famiglia avrebbe vissuto da diverso tempo in un contesto familiare di violenza e forte soggezione da parte del 54enne.

Una condizione di plagio e terrore di cui non si sarebbe reso conto nessuno, né i professori né i compagni di scuola dei ragazzini, che nei prossimi giorni verranno probabilmente sentiti dagli inquirenti.

La comunità protetta

Intanto la 17enne, dopo essere stata ascoltata dagli inquirenti, su disposizione della Procura dei minori di Palermo, è stata trasferita in una comunità protetta, dove sarà seguita da un’équipe di psicologi in un lungo percorso di terapie.

Vogliamo abbracciare nostra nipote“, hanno detto ai giornalisti la zia e la nonna arrivate ad Altavilla da Aragona, città di origine di Angela Salamone. “I nostri pensieri le nostre preoccupazioni, ora, sono solo per lei”.

Fonte foto: ANSA/Facebook - Giovanni Barreca

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