La storia della filiale di Ariston restituita dalla Russia di Putin all'Italia, cosa cambia per l'azienda
Un decreto del presidente Vladimir Putin sottrae le attività della filiale di Ariston in Russia alla gestione temporanea della struttura Gazprom
In base a un decreto del presidente russo Vladimir Putin, le attività della filiale russa di Ariston sono state sottratte alla gestione temporanea della struttura Gazprom. Il gruppo ha “accolto con favore” la decisione della Russia, con conseguenze anche per l’Italia.
Il decreto di Putin sull’Ariston
L’agenzia di stampa ufficiale russa ha scritto in una nota che “la primavera scorsa il 100% delle azioni della struttura russa di Ariston erano state trasferite alla gestione di Gazprom Household Systems” e che “questa clausola è stata ora dichiarata non valida“, precisando che si riferisce alla società Ariston thermo Rus, “registrata nella regione di Leningrado”.
In questo modo Mosca ha restituito ad Ariston Holding N.V. la proprietà e la piena gestione delle quote della propria controllata russa, Ariston Thermo Rus LLC. che produce boiler e scaldabagno.

Cosa cambia per Ariston
La gestione temporanea affidata a Gazprom Bytovie Sistemy, società del gruppo Gazprom, era stata introdotta dal Decreto Presidenziale n. 294 del 26 aprile 2024. Dopo la nazionalizzazione da parte di Mosca, l’ambasciatore russo aveva spiegato che il Cremlino non sapeva che avrebbe colpito un’azienda italiana, dato che Ariston ha sede legale in Olanda.
In una nota l’ambasciata della Federazione Russa in Italia aveva dichiarato che “Mosca ha sempre attribuito particolare importanza alle proficue e reciprocamente vantaggiose relazioni commerciali ed economiche con l’Italia. La responsabilità per le conseguenze negative del loro deterioramento ricade interamente sulle autorità italiane che hanno sacrificato i reali interessi nazionali della Repubblica per partecipare a sterili e pericolose avventure geopolitiche anti-russe”.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in quell’occasione, aveva chiesto a Bruxelles di studiare un provvedimento per tutelare le imprese italiane ed europee interessate da atti di ritorsione da parte di Mosca.
Ora è invece arrivata la marcia indietro tramite un decreto firmato dal presidente della Russia Vladimir Putin. Paolo Merloni, presidente esecutivo di Ariston Group, ha spiegato che “la decisione delle autorità russe” consente al gruppo “di tornare a gestire direttamente la nostra controllata”.
Il commento della Farnesina
Anche il ministero degli Affari Esteri ha accolto favorevolmente la decisione della Federazione russa specificando che il risultato è anche frutto di un lungo lavoro condotto dalla Farnesina, dall’Ambasciata d’Italia a Mosca e dal Sistema Italia.
Sul sito del ministero si legge che il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nell’aprile del 2024, aveva istituito un Tavolo di lavoro a tutela delle imprese italiane che ancora operano in Russia nel rispetto delle sanzioni in vigore, proprio in risposta alla decisione russa di privare Ariston del controllo del suo impianto di produzione.
All’azione delle istituzioni italiane si è affiancata, in un’ottica di Sistema Paese, anche quella parallela di alcune importanti realtà associative imprenditoriali italiane ed europee attive in Russia, con cui l’Ambasciata ha operato in stretta sinergia. Ed è anche merito dell’azione delle realtà associative italiane, ha sottolineato il ministero degli Esteri, che il caso Ariston è stato risolto correttamente.
