La speleologa Ottavia Piana è stata portata fuori dalla grotta Bueno Fonteno: è in ospedale, come sta
La speleologa Ottavia Piana rimasta intrappolata nella grotta Bueno Fonteno è stata tirata fuori e portata in ospedale
Dopo quattro giorni la speleologa Ottavia Piana è stata tirata fuori dalla grotta Bueno Fonteno, nel bergamasco, dove era rimasta intrappolata sabato scorso in seguito ad una caduta. Nel corso della notte i volontari del Soccorso alpino hanno concluso la risalita con la 32enne in barella, che è stata poi trasportata in elicottero all’ospedale di Bergamo. Nell’incidente la donna ha riportato diversi traumi e fratture.
- Speleologa Ottavia Piana estratta dalla grotta
- Le sue condizioni
- Ottavia Piana rimasta intrappolata nella grotta
- La risalita nella grotta Bueno Fonteno
Speleologa Ottavia Piana estratta dalla grotta
Si sono concluse nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 dicembre le operazioni di salvataggio di Ottavia Piana, la speleologa bresciana rimasta ferita in una caduta all’interno della grotta Abisso Bueno Fonteno nei pressi del lago d’Iseo, in provincia di Bergamo.
Come riporta Ansa, poco dopo le tre del mattino di mercoledì i volontari del Soccorso alpino e speleologico sono usciti dall’abisso con la donna di 32 anni trasportata in barella.
All’uscita dalla grotta la donna è stata subito portata all’ospedale di Bergamo, per una valutazione del suo stato di salute.
Le sue condizioni
Ottavia Piana è ora ricoverata all’ospedale di Bergamo. Nella caduta all’interno della grotta avrebbe riportato diversi traumi e fratture in varie parti del corpo, torace, gambe e faccia.
Una diagnosi approssimativa fatta dai soccorritori che dovrà essere confermata e verificata dagli esami in ospedale.
I soccorritori che hanno portato a termine il salvataggio hanno riferito che la donna, seppure stanca e dolorante, è rimasta sempre “lucida e cosciente“.
Ottavia Piana rimasta intrappolata nella grotta
Ottavia Piana, speleologa del CAI di Lovere, stava partecipando a una delle tante spedizioni organizzate per esplorare e mappare la grotta Abisso Bueno Fonteno.
Sabato pomeriggio era insieme ad altri nove compagni in un tratto inesplorato, a quasi 600 metri di profondità, quando è caduta per diversi metri in una forra.
La speleologa aveva avuto un incidente simile già un anno fa, sempre nella stessa grotta.
La risalita nella grotta Bueno Fonteno
Immediati i soccorsi, che hanno visto l’impiego di 159 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da 13 regioni.
Come spiegato dai soccorritori, in condizioni normali sarebbero servite circa quattro ore per uscire dal vasto sistema di grotte e cunicoli sotterranei dal punto in cui la 32enne è caduta.
Ma date le sue condizioni e la necessità di trasportarla in barella ci sono voluti quasi quattro giorni.
Per evitare di affaticare troppo sia i soccorritori che la la stessa Piana, la risalita è stata frammentata in turni alternati con momenti di riposo, con varie squadre che si sono avvicendate durante la missione di recupero.
Nell’ultimo tratto i soccorritori hanno poi potuto accelerare il passo, grazie al fatto che negli ultimi tre giorni i passaggi più stretti sono stati allargati usando trapani e piccole cariche esplosive.
Durante le operazioni la 32enne è stata costantemente monitorata e assistita da 6 medici e 8 infermieri del Soccorso alpino, che le hanno somministrato antidolorifici per limitare il dolore.
La donna è stata alimentata con integratori e gel energetici, dello stesso tipo usato da ciclisti e maratoneti.
“È andato tutto bene, il recupero è stato lunghissimo perché grotta e condizioni cliniche ce lo imponevano”, ha detto al Corriere della Sera Corrado Camerini, medico e delegato del Soccorso alpino della Lombardia.