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La Russia sta bruciando enormi quantità di gas naturale: in fumo milioni di euro al giorno

Perché la Russia sta bruciando 10 milioni di euro di gas naturale al giorno in un impianto vicino al confine con la Finlandia

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Mentre i costi dell’energia salgono alle stelle nei Paesi europei, la Russia starebbe letteralmente mandando in fumo grandi quantità di gas naturale che in condizioni normali sarebbe stato esportato in Germania attraverso il gasdotto Nordstream 1. Lo rivela la Bbc, che riporta un’analisi della società norvegese Rystad Energy.

La Russia brucia grandi quantità di gas

La Russia sta bruciando milioni di euro di gas naturale al giorno nell’impianto di Gazprom di Portovaya, vicino al confine con la Finlandia. A lanciare l’allarme è un’analisi della società norvegese Rystad Energy condivisa con l’emittente inglese Bbc.

L’impianto si trova a nord-ovest di San Pietroburgo, vicino a una stazione di compressione all’inizio del gasdotto Nordstream 1, che trasporta il gas russo verso la Germania. Secondo diversi esperti, a venire bruciato sarebbe proprio il gas destinato a essere esportato in Europa.

Le immagini satellitari dell’impianto russo vicino alla Finlandia

La Bbc ha pubblicato alcune immagini satellitari delle enormi fiamme che si levano dall’impianto russo di Portovaya, tra cui una ripresa che mostra la radiazione infrarossa provocata dalla combustione del gas nel sito gestito da Gazprom.

Sono stati i cittadini finlandesi vicini al confine i primi a notare che qualcosa non andava, dopo aver osservato una grande fiamma all’inizio dell’estate. Dalle analisi è poi emerso un notevole aumento del calore emanato dall’impianto russo a partire dal mese di giugno.

In fumo gas per circa 10 milioni di euro al giorno

Secondo le stime di Rystad Energy, nell’impianto di Portovaya vengono bruciati quotidianamente circa 4,34 milioni di metri cubi di gas naturale liquefatto, per un valore di circa 10 milioni di euro.

Un danno economico notevole, che si aggiunge ai rischi per l’ambiente, considerando le grandi quantità di anidride carbonica e fuliggine che sta creando la combustione di grandi quantità di metano.

Secondo gli esperti l’impianto di Gazprom sta bruciando il gas in precedenza destinato alla Germania attraverso il gasdotto Nordstream 1. Le forniture attraverso questo gasdotto sono state ridotte dalla Russia a metà luglio.

Mosca ha attribuito il calo delle forniture a problemi tecnici, mentre Berlino ha sempre sostenuto che si tratti di una mossa politica legata alla guerra d’invasione dell’Ucraina e alle sanzioni occidentali. Secondo le analisi l’impianto avrebbe iniziato a bruciare grandi quantità di gas nel mese di giugno.

Perché la Russia brucia grandi quantità di gas

Bruciare il gas in eccesso è una pratica comune negli impianti di lavorazione, che viene decisa solitamente per motivi tecnici o di sicurezza. Quanto osservato in Russia però è un caso mai visto prima, per le grandi quantità che vanno in fumo ogni giorno e per le tempistiche: come detto, l’impianto di Portovaya ha iniziato a bruciare Gnl all’inizio dell’estate.

Secondo diversi esperti la decisione di bruciare il gas potrebbe essere legata a problemi tecnici nella gestione dei grandi volumi di gas che non stanno più partendo verso la Germania.

Fonte foto: ANSA

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