La nave Humanity 1 sbarca al porto di Bari: segni di torture e di violenze sui molti dei 261 migranti
La Humanity 1, con 261 persone a bordo, è sbarcata questa mattina a Bari. Molti dei migranti salvati nei giorni scorsi presentano segni di tortura
Come deciso dal governo, la nave “Humanity 1” è arrivata questa mattina nel porto di Bari, che le era stato assegnato come meta per far sbarcare i 261 migranti soccorsi nei giorni scorsi in mare.
Secondo gli operatori di “Sos Humanity”, che hanno assistito nelle operazioni di sbarco, tra le persone presenti ce ne sono molte con evidenti segni di tortura.
I 261 migranti sbarcati a Bari
Dalla Humanity 1 sono scese 40 donne (di cui tre incinte), delle quali 28 adulte e 12 minorenni. In totale, tra tutte le persone salvate nei giorni scorsi, ci sono 93 minorenni, 67 dei quali non accompagnati; 23 bambini sotto i 14 anni e tre neonati.
I migranti, come riportato da Ansa, provengono da 22 nazioni, in prevalenza Camerun, Costa d’Avorio, Egitto e Siria.
I primi a sbarcare sono stati proprio quei migranti che necessitavano di cure urgenti, seguiti dai minori non accompagnati e dai nuclei familiari con bambini.
Le torture e le violenze
Gli operatori di “Sos Humanity”, attivi nelle attività di sbarco e nel primo soccorso, hanno fatto sapere che sulla nave erano presenti persone con evidenti segni di tortura.
Nonostante non fossero presenti migranti malati o con gravi ferite, in molti allo sbarco necessitavano di cure mediche.
Alcuni migranti hanno subito abusi sessuali, o riportano ustioni dovute alla miscela di benzina e acqua salata. Altri invece hanno disturbi da stress post traumatico. Una donna ha subito l’amputazione di un orecchio, un’altra ancora portava i segni delle violenze sul petto e sui seni.
Delle tre donne incinte sbarcate dalla Humanity 1, una sarebbe stata violentata per almeno sette volte.
I soccorsi per i migranti sbarcati a Bari
Immediatamente, all’arrivo della Humanity 1, si è attivata la macchina della solidarietà e degli aiuti.
Col coordinamento della Prefettura di Bari, questura, guardia di finanza, carabinieri, polizia locale, 118, Asl, Usmaf, Croce rossa e Caritas si sono attivate per permettere lo sbarco in sicurezza e i primi soccorsi necessari.
In seguito tutti i migranti, a eccezione dei minori non accompagnati e pochi altri (che resteranno in Puglia), verranno prelevati dai bus che li porteranno nei vari centri di accoglienza sparsi per l’Italia.
“La situazione è di grande sofferenza e povertà. Però a questa situazione di dolore si contrappone una accoglienza e una organizzazione tra le varie realtà e istituzioni che è meravigliosa”. È quanto detto al Corriere dal vescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano.