La Corea del Nord ha lanciato altri due missili balistici verso il Mar del Giappone: si teme test nucleare
La Corea del Nord ha lanciato due missili verso il Mar del Giappone, ma la paura più grande è che presto possa effettuare un test nucleare
Sale la tensione. La Corea del Nord ha lanciato altri due missili balistici verso il Mar del Giappone, coprendo una distanza di circa 230 chilometri. A riferirlo sono stati i militari di Seul, che hanno parlato – anche questa volta – di provocazione e di pace minata. La paura più grande è che Kim Jong-Un possa autorizzare un test nucleare (l’ultimo risale al 2017).
- Lanciati due missili, si teme test nucleare
- La risposta della Corea del Sud
- La posizione degli Stati Uniti
Lanciati due missili, si teme test nucleare
Secondo le rilevazioni del Comando di Stato maggiore congiunto di Seul, i due missili sarebbero stati lanciati dall’area di Tongchon, nella provincia di Kangwon, tra le 11:59 e le 12:18 locali (ossia tra le 4:59 e le 5:18 italiane).
Sono stati lanciati verso il Mar del Giappone.
Si tratta di missili balistici a corto raggio, che hanno volato per circa 230 chilometri, toccando l’apogeo di circa 24 chilometri e la velocità massima di circa 5 Mach.
La Corea del Nord aveva lanciato l’ultimo vettore lo scorso 14 ottobre.
Nel frattempo, cresce la paura: si teme che Kim Jong-un possa decidere di tenere il settimo test nucleare, il primo dal 2017.
La risposta della Corea del Sud
Nel frattempo, la Corea del Sud, secondo quanto riferito dall’Ansa, starebbe completando le sue manovre denominate ‘Hoguk’, tenute per affinare le capacità di difesa del Paese contro le minacce di Pyongyang.
Seul e Washington, inoltre, la prossima settimana dovrebbero cimentarsi in altre esercitazioni aeree combinate, chiamate ‘Vigilant Storm’.
“I lanci di missili balistici del Nord questa volta sono stati atti di provocazione significativa che minano la pace e la stabilità non solo nella penisola coreana ma anche nella comunità internazionale”, ha affermato il Comando di Seul in una nota, assicurando che, insieme alle attività di sorveglianza con gli Usa, “i nostri militari manterranno una posizione di prontezza“.
La posizione degli Stati Uniti
In una dichiarazione, il Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti ha evidenziato l’impegno “irremovibile” sulla sicurezza di Washington nei confronti di Seul e Tokyo.
“Sebbene abbiamo valutato che questo evento non rappresenta una minaccia immediata per il personale o il territorio degli Stati Uniti, o per i nostri alleati, i lanci di missili evidenziano l’impatto destabilizzante dei programmi illegali di armi di distruzione di massa e missili balistici della Corea del Nord“, ha precisato il Comando.