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L'uomo che ha aggredito Conte a Massa con uno schiaffo è Giulio Milani: no vax e candidato alle amministrative

Ha dato uno schiaffo a Giuseppe Conte a Massa: si chiama Giulio Milani, ha 52 anni, fa l'editore ed è candidato alle elezioni amministrative

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Si chiama Giulio Milani l’uomo che ha dato uno schiaffo a Giuseppe Conte in piazza Garibaldi a Massa, in Toscana. Il leader del Movimento 5 Stelle era nel pieno del suo tour elettorale in vista delle imminenti elezioni amministrative quando è stato aggredito dall’attivista no vax.

Chi è Giulio Milani

Il 52enne Giulio Milani è un editore ed è candidato come consigliere comunale alle prossime elezioni amministrative per la lista ‘Massa insorge. Marco Lenzoni sindaco’.

Stando alle informazioni riportate sulla sua pagina Facebook, Milani si presenta anche come responsabile ufficio stampa del Cln (Comitato di Liberazione Nazionale).

“Ma quale sganassone, è stato uno schiaffo pedagogico”, minimizza Milani intervistato dall’agenzia ‘Adnkronos’. L’uomo si definisce un “ex elettore M5S” ed “ex militante deluso”.

E ancora: “Non ho aggredito Conte, ho semplicemente usato il minimo della forza possibile. Il mio è stato un buffetto, per notificargli il mio disprezzo morale. Mio e di milioni di persone”.

I perché dell’aggressione a Giuseppe Conte

I motivi alla base dell’aggressione a Giuseppe Conte li spiega lui stesso: “Perché ha tradito gli elettori facendo accordi con chiunque pur di avere poltrone e perché ha trascinato l’Italia in guerra dando sostegno al governo Draghi”.

“Per non parlare – prosegue – dei provvedimenti anticostituzionali varati dal suo governo durante la pandemia. Lui e Speranza sono alla sbarra con l’accusa di epidemia colposa. Dovremmo interrogarci su di lui, più che su di me”.

Milani è pronto ad affrontare eventuali denunce da parte di Conte. In tal caso, dice, “spiegherò le mie ragioni in tribunale”.

“I giornali titolano che sono un no vax – spiega – ma io sono un editore, gestisco una casa editrice, sono un intellettuale. Ripeto: il mio è stato uno schiaffo pedagogico. La violenza l’ha fatta lui con i suoi Dpcm”.

Nessun pentimento per lo schiaffo a Conte

Nessun pentimento, dunque. Milani, anzi, rivendica il gesto, tanto che sabato 6 maggio, il giorno seguente all’aggressione, ha pubblicato un post su Facebook per omaggiare Beate Klarsfeld.

L’attivista tedesca il 7 novembre 1968, durante un congresso del partito CDU a Berlino, salì sale sul podio per schiaffeggiare il cancelliere federale Kurt Kiesinger al grido di “Nazista, Nazista!”

Fonte foto: ANSA

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