L'Ungheria vuole la revoca dell'immunità per Ilaria Salis, la richiesta di Budapest al Parlamento europeo
In seguito all’elezione al Parlamento Europeo di Ilaria Salis, l’Ungheria sta valutando se presentare una richiesta di revoca dell’immunità
A seguito dell’elezione al Parlamento Europeo di Ilaria Salis, eletta con Alleanza Verdi e Sinistra, l’Ungheria sta valutando se presentare una richiesta di revoca dell’immunità parlamentare, come affermato in conferenza stampa dal capo di gabinetto del governo ungherese, Gergely Gulyás.
Ilaria Salis eletta al Parlamento Europeo
Dopo le elezioni Europee avvenute lo scorso fine settimana, Ilaria Salis è diventata europarlamentare dopo essere stata votata nelle liste dei Alleanza Verdi e Sinistra del Nord-Ovest, dov’è stata capolista, e nelle Isole, raccogliendo oltre 176mila preferenze.
“Non ci posso credere, non trovo le parole per esprimere la mia felicità. Non potrò mai ringraziare abbastanza tutti coloro che mi hanno supportato con i loro voti” ha detto a seguito dell’elezione Ilaria Salis che, pur essendo attualmente detenuta ai domiciliari in Ungheria, avrà diritto all’immunità parlamentare, che le permetterebbe di far rientro in Italia.
Una eventualità che non piace al governo ungherese, che tramite il capo di gabinetto, Gergely Gulyás, ha fatto sapere che sta valutando la possibilità di chiedere la revoca dell’immunità per l’attivista milanese.
Il problema legale
Sul caso è intervenuto Levente Szikra, avvocato ungherese e analista senior presso il Centro per i Diritti Fondamentali di Budapest, un ente che promuove “l’identità e la sovranità nazionale, nonché le tradizioni sociali cristiane” dell’Ungheria.
Secondo Szikra, “se il risultato elettorale diventa giuridicamente vincolante, la Salis avrà il diritto di assumere il mandato. Ciò le conferisce il diritto all’immunità, ma non è del tutto chiaro se questo diritto si applichi anche al procedimento penale iniziato molto prima che sorgesse il diritto all’immunità”.
Come chiarisce l’avvocato, difatti, “secondo le norme ungheresi, in questi casi non si applica l’immunità, perché i regolamenti dell’UE non regolano casi simili […] Sarebbe ingiusto se venisse protetta anche per un reato precedente la sua attività parlamentare, o per un procedimento penale in corso”.
La richiesta dell’Ungheria
“Tuttavia – ha poi concluso l’avvocato – a quanto pare questa discrepanza non preoccupa il Parlamento Europeo”. Affermazioni poi riprese da Gergely Gulyás, che durante una conferenza stampa ha chiarito che “l’autorità ungherese competente dovrebbe chiedere al Parlamento europeo la revoca dell’immunità”.
“Mandare un criminale al Parlamento europeo non fa bene né al Parlamento europeo né agli elettori”, ha detto Gulyás, che ha poi aggiunto che il Parlamento dovrebbe votare per la revoca dell’immunità “se non ritiene accettabili gli abusi fisici e non vuole lasciare impunito questo tipo di grave crimine”.
In ogni caso, Gulyás ha voluto chiarire che “il procedimento penale potrebbe continuare durante il mandato dell’eurodeputata. In caso contrario il procedimento proseguirebbe al termine del mandato”. A queste parole ha però risposto Roberto Salis, padre di Ilaria.
“Mi stupirei del contrario – ha detto il padre della neo europarlamentare – se non lo dicessero sarebbe una ammissione che i capi d’accusa sono stati strutturati in modo pretestuoso in quello che è un processo politico”.