L'omicidio di Alice Neri e le accuse a Mohamed Gaaloul: tutti i personaggi coinvolti e gli step delle indagini
Continuano le indagini sull'omicidio di Alice Neri, 32enne trovata morta carbonizzata a Concordia: in carcere Mohamed Gaaloul, sospettato numero uno
Il 18 novembre 2022 Alice Neri, 32 anni, viene trovata morta nella sua auto carbonizzata nelle campagne di Concordia, in provincia di Modena. Il principale sospettato è Mohamed Gaaloul, 29 anni, che viene arrestato quasi un mese dopo in Francia, il 14 dicembre. A che punto sono le indagini, quale sarebbe il movente e chi sono tutti i personaggi coinvolti in questa tragica storia.
- Concordia, provincia di Modena
- Chi era Alice Neri
- La sera dell'omicidio: il 17 novembre 2022
- Il ritrovamento del cadavere carbonizzato
- Chi è Mohamed Gaaloul
- Il movente
- Il quarto uomo e i periti
Concordia, provincia di Modena
Il contesto geografico in cui si svolge questa macabra storia è quello emiliano. Precisamente, Concordia: provincia di Modena. È una delle zone più evolute e moderne d’Italia, con un tenore di vita medio molto alto.
Per decenni, è stata una delle mete preferite dagli italiani che emigravano al Nord in cerca di lavoro. E, infatti, la sua ricchezza è prodotta proprio da una intensa industrializzazione.
Chi era Alice Neri
A Concordia viene trovata morta carbonizzata Alice Neri, 32 anni, sposata e madre di una bimba piccola.
Caratterialmente gioviale ed espansiva, è dotata di una notevole simpatia e ha una marcata capacità empatica, sviluppa facilmente amicizie.
Proprio queste sue note caratteriali potrebbero averla condotta, involontariamente, tra le mani del suo assassino, che potrebbe aver frainteso i suoi atteggiamenti amichevoli.
Del resto, com’è noto negli studi criminologici più avanzati, la causa di fondo del femminicidio risiede in un problema di comunicazione relazionale, a causa del quale l’uomo tende a comprendere e a interpretare in modo capzioso e surrettizio, a proprio vantaggio, gli atteggiamenti della donna, considerandoli come disponibilità a una relazione.
Di fronte alla constatazione dell’errore, alcuni individui tendono a non accettare il rifiuto e a diventare violenti.
E da ciò che traspare dal quadro probatorio e dalla conoscenza della vicenda giudiziaria, potrebbe essere stato proprio questo il contesto dal quale è scaturito questo ennesimo terrificante femminicidio.
La sera dell’omicidio: il 17 novembre 2022
Giovedì 17 novembre 2022, intorno alle 18:30, Alice Neri torna a casa da lavoro.
È un po’ agitata e trafelata, dice al marito Nicholas Negrini di dover subito riuscire: nemmeno si cambia.
Sembra un particolare insignificante, e invece non lo è: non è frequente che una donna che è in procinto di incontrarsi con un uomo con cui ha una relazione extraconiugale – come è stato sostenuto – si rechi all’appuntamento senza prima lavarsi e cambiarsi dopo una giornata di lavoro.
Fatto sta che esce di nuovo, sembra addirittura avere fretta: la sua meta è un bar, lo Smart Cafè.
In quel locale incontra un suo ex collega di lavoro, il sardo Marco Cuccui: fra i due c’è un rapporto di amicizia stretto, nonostante l’uomo, dopo la tragedia, tenderà a sminuirlo, fino a negarlo.
Certo è che quella sera restano per ore a uno dei tavoli del bar: diversi testimoni riferiranno che la donna avrebbe lasciato il locale e salutato l’amico alle 2.30 di notte per tornare a casa, dove però è mai arrivata.
Il marito è preoccupato, quindi chiama le forze dell’ordine: partono le ricerche, i luoghi abitualmente frequentati da Alice Neri vengono passati al setaccio. Ma di lei non c’è traccia.
Il ritrovamento del cadavere carbonizzato
Il 18 novembre, però, in una zona di campagna nei dintorni di Concordia, viene trovata un’auto carbonizzata.
Effettuati i primi rilievi, si scopre che nel bagagliaio ci sono i resti di una donna: le analisi della Scientifica confermano che si tratta di Alice Neri.
Chi è Mohamed Gaaloul
Ed è in questo momento, mentre le indagini entrano nel vivo, che fioccano i primi nomi iscritti nel registro degli indagati.
Come atto dovuto ci finiscono Nicholas Negrini e Marco Cuccui, marito e collega della vittima.
C’è però anche un terzo uomo: Mohamed Gaaloul, 29 anni, che ha incontrato Alice Neri nel piazzale davanti al bar.
A un certo punto, l’uomo sarebbe salito nell’auto della donna: i due si sarebbero spostati nello spazio retrostante il locale, dove si sarebbero fermati per circa un’ora a discutere, a tratti anche animatamente.
Alla fine sarebbero ripartiti insieme proprio verso la zona del successivo ritrovamento del cadavere.
A supporto di questo fondamentale elemento ci sono le immagini delle telecamere di sicurezza del bar e diversi testimoni.
Intanto, la compagna del tunisino, in un primo tempo, afferma di essere stata anche lei al bar.
Poi, di fronte alle smentite evidenti di tipo probatorio, nega tutto, dichiarando di non essere mai uscita di casa quella sera.
In poco tempo, Gaaloul diventa il sospettato numero uno: è stato l’ultimo a essere visto in compagnia della donna viva; è andato via in auto con la vittima proprio verso la zona del ritrovamento; sui suoi vestiti sono rinvenute macchie di grasso, compatibili con il combustibile usato dar fuoco alla vettura.
Gaaloul scappa in Francia, ma viene arrestato ed estradato in Italia il 14 dicembre.
La sua vita viene analizzata sotto la lente del microscopio: si scopre che il tunisino, in passato, avrebbe avuto una relazione extraconiugale con un’altra donna del luogo.
Si sarebbe fatto prestare dei soldi, poi l’avrebbe sottoposta a un tentativo di estorsione, minacciandola di inviare tutto a parenti e amici nel caso avesse reclamato il suo credito.
Il movente
Secondo gli inquirenti, il movente del brutale e agghiacciante omicidio sarebbe di natura sessuale.
L’uomo, magari fraintendendo la disponibilità caratteriale della vittima a relazionarsi in modo amichevole con tutti, ne avrebbe dedotto una facilità di costumi.
Avrebbe tentato delle avances non gradite e, di fronte al rifiuto, avrebbe perso il controllo, aggredendola violentemente fino a ucciderla.
Alla fine, avrebbe deposto il cadavere nel bagagliaio della sua auto dandola alle fiamme, nel tentativo di cancellare l’orribile misfatto criminoso o quanto meno di ritardarne la scoperta, cercando di guadagnare tempo per espatriare.
Il quarto uomo e i periti
Intanto, a completamento di una vicenda già intricata e in parte torbida, entra in scena un quarto uomo.
Addirittura, si arriva a ipotizzare che questo misterioso individuo (in realtà un attuale collega della donna) sarebbe stato l’amante della stessa, pur non rivestendo alcun ruolo nell’orribile delitto.
Sarebbero state rinvenute, a supporto di questa ipotesi, diverse lettere e messaggi molto intimi.
Certamente, anche questa situazione andrà sottoposta ai dovuti accertamenti, come certamente gli inquirenti hanno già fatto e continueranno a fare, non tralasciando nessun elemento.
Il 31 marzo 2023 sono stati conferiti gli incarichi ai periti per avviare accertamenti su diversi reperti rinvenuti sul luogo in cui si presume sia morta Alice Neri: si tratta di una parte di reggiseno, una sigaretta, un bidone di olio esausto (che potrebbe essere stato utilizzato dall’assassino proprio per appiccare le fiamme), una bomboletta spray, un flacone di detergente, frammenti di carta, resti di un circuito elettronico, compresse, chip, parti di uno smartwatch, un frammento di bottiglia, un cucchiaio e un chip.
Gli accertamenti, inoltre, riguarderanno un paio di pantaloni che, secondo il legale di Gaaloul, l’avvocato Roberto Ghini, il 29enne potrebbe aver indossato la sera dell’omicidio. La tesi del legale modenese è che proprio quei pantaloni potrebbero provare il fatto che Gaaloul la notte della morte non si trovava sul luogo del delitto, soprattutto qualora su quei pantaloni, se effettivamente attributi al 29enne, non dovessero essere rilevate tracce di quell’olio che sarebbe il combustibile utilizzato per avviare le fiamme.