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CRONACA ESTERA

L'Iran attacca Charlie Hebdo e l'italiano che ha pubblicato le vignette contro il leader supremo

Ancora minacce contro Charlie Hebdo, dopo la chiusura dell'Istituto francese di ricerca di Teheran: il regime iraniano potrebbe colpire un italiano

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Mirko Ledda

EDITOR E FACT CHECKER

Scrive sul web da 15 anni, muovendo i primi passi come ghost writer e facendo attività di debunking delle notizie false. Si occupa principalmente di pop economy, con particolare attenzione ai temi legati alla tecnologia e al mondo digitale, all'industria alimentare e alla sanità.

A distanza di quasi 8 anni dall’attentato avvenuto nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo di quel maledetto 7 gennaio 2015, nel cuore di Parigi, la giustizia francese ha aperto oggi un’inchiesta su un attacco informatico ai danni del sito web del giornale. Inoltre un disegnatore italiano sarebbe finito nel mirino degli estremisti.

Attacco hacker contro Charlie Hebdo: la denuncia del giornale satirico

Il sito è stato hackerato, come si legge nella denuncia presentata alle autorità dalla direzione del giornale. Questa volta l’irriverente testata sarebbe finita nel mirino del regime iraniano e dei suoi sostenitori.

Charlie Hebdo ha infatti pubblicato delle caricature del leader supremo Ali Khamenei, in aperta polemica con quanto sta accadendo nel Paese.

Iran contro Charlie Hebdo: chiusa la sede dell’Ifri di Teheran

Il governo di Teheran ha fatto chiudere la sede dell’Istituto francese di ricerca in Iran dopo che il settimanale satirico ha pubblicato i disegni, ritenuti offensivi, che ritraggono Ali Khamenei.

Si tratterebbe, secondo quanto riferito da fonti del regime, di un “primo passo” per rispondere all’affondo del giornale Charlie Hebdo. Anche l’attacco hacker sarebbe una risposta di Teheran, che però non ha rivendicato il malfunzionamento del sito.

Dimostrazione contro il terrorismo a favore di Charlie Hebdo.

Massima allerta per il vignettista italiano Paolo Lombardi

Le autorità italiane si stanno occupando di aumentare la vigilanza per il vignettista italiano Paolo Lombardi, originario di Arezzo. Porta la sua firma, infatti, una delle vignette pubblicate sull’ultimo numero della rivista francese.

Il disegnatore, 59 anni, è uno dei 35 vincitori del concorso bandito dalla redazione di Charlie Hebdo per assemblare il numero dedicato al regime iraniano.

Le forze dell’ordine del nostro Paese hanno avviato misure straordinarie a tutela della sicurezza personale dell’uomo, che potrebbe essere entrato nel mirino degli integralisti islamici, sostenitori del regime di Teheran o addirittura della stessa intelligence iraniana.

Le dichiarazioni di Paolo Lombardi sulla libertà di espressione

Già pubblicato su Le Monde, Le Figaro e altri famosi giornali internazionali, Paolo Lombardi ha spiegato al Corriere della Sera di essere finito “addirittura in prima pagina” su Charlie Hebdo.

La sua vignetta è “frutto della mia indignazione per quanto accade in Iran”. Ha poi dichiarato di considerare “la libertà di espressione fondamentale”.

“Quasi tutti i disegnatori” vincitori del concorso “sono iraniani e rischiano più di me. Ho un’amica iraniana che non sento più”, ha raccontato.

Sono già stato attaccato in passato“, ha ammesso. “Mi è successo per esempio per delle vignette su Recep Tayyip Erdoğan“, il presidente della Turchia. “Ma vado avanti perché attraverso la satira ho la convinzione di difendere anche la libertà”.

Fonte foto: ANSA

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