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L'ex premier Mario Draghi premiato a Washington: "Ogni Paese in Ue è troppo piccolo da solo", le sue parole

"Debito comune e coordinare spese sulla difesa": Draghi ha parlato del futuro dell'Ue e del commercio mondiale a Washington, dove è stato premiato

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

L’ex premier Mario Draghi è stato ospite a Washington, Dc, nella giornata di giovedì 15 febbraio, alla 40ma conferenza annuale della National Association for Business Economics (Nabe), durante la quale ha ricevuto il premio Paul Volcker alla carriera per la politica economica.

Le parole dell’ex Presidente del Consiglio

“Anche i più duri isolazionisti in Europa devono rendersi conto che ogni Paese in Europa è troppo piccolo da solo” ha sottolineato Mario Draghi, intervistato a Washington sul palco della 40th Annual NABE Economic Policy Conference.

Per l’ex premier, tuttavia, i sondaggi non rivelano “cambiamenti radicali” nelle politiche dei Paesi europei, riporta l’agenzia LaPresse.

La globalizzazione e la Cina

Secondo l’ex presidente della Bce, alcune delle “aspettative sulla globalizzazione” nutrite “fino a poco tempo fa da tutti i governi, sono state confermate”.

Ad esempio, ha spiegato Draghi, l’apertura dei mercati globali ha portato decine di paesi nell’economia mondiale e fatto uscire dalla povertà miliardi di persone.

Tuttavia, ha sottolineato, “in questo nuovo mondo globalizzato, l’impegno di alcuni dei maggiori partner commerciali a rispettare le regole è stato ambiguo fin dall’inizio”.

Mario Draghi intervistato e premiato a Washington

Un chiaro attacco alla Cina, quello di Draghi: “Nei primi 15 anni di adesione al Wto – ha rimarcato – la Cina non ha notificato alcun sussidio erogato dalle amministrazioni locali” alle imprese “sebbene la maggior parte dei sussidi provenisse dai governi provinciali e locali”.

“Già nel 2003 – ricorda – era stata segnalata la grande perdita di slancio da parte della Cina nei confronti del Wto, ma è prevalsa l’indifferenza e non era stato fatto nulla di sostanziale per affrontare il problema”.

“Bisogna coordinare le spese per la Difesa”

Da Washington, Mario Draghi ha sottolineato l’importanza di “coordinare le spese per la Difesa” in ambito Ue.

“C’è un forte bisogno di coordinare le nostre spese sulla difesa – ha detto l’ex premier – evitare i duplicati e gli sprechi. D’altra parte dobbiamo investire su alcuni settori della difesa e tutto questo è possibile solo con una visione comune della difesa e della politica estera”.

L’emissione di “debito comune per finanziare gli investimenti” in Europa “amplierebbe lo spazio fiscale collettivo a nostra disposizione, allentando così almeno in parte la pressione sui bilanci nazionali”.

Quanto al sostegno europeo alla guerra dell’Ucraina contro la Russia, Draghi ha affermato: “L’Ucraina sarebbe uno dei membri più grandi dell’Unione europea, con tante risorse ma anche con un enorme bisogno di ricostruire tutto quello che la Russia ha distrutto”.

Fonte foto: ANSA

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