L'ex dirigente Rai Enzo Sallustro condannato per corruzione: maxi-tangente incassata per comprare film russi
Confermata la condanna per corruzione e atti contrari ai doveri di ufficio dell’ex dirigente Rai Enzo Sallustro
La Cassazione ha confermato la condanna all’ex dirigente Rai Enzo Sallustro, accusato di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Il dirigente ha incassato una maxi-tangente per acquistare film russi mai entrati in palinsesto. Dovrà risarcire Rai Cinema Spa e Rai Radiotelevisione italiana Spa.
Enzo Sallustro condannato per corruzione
Quando, nel 2013, Alexis Vidakis, titolare dei diritti di distribuzione della casa cinematografica russa Mosfilm, morì a causa di un incendio scoppiato nella sua casa di Bologna, sul suo pc furono trovate tracce di rapporti con Enzo Sallustro che portarono la Guardia di Finanza all’apertura di un’indagine.
Quel che le forze dell’Ordine hanno scoperto è che Sallustro, all’epoca dei fatti dirigente Rai e dunque incaricato di un pubblico servizio, avrebbe indebitamente favorito l’azienda Tele Video di Vidakis, intermediario di Mosfilm.
Sallustro acquistò da Tele Video “numerose opere di scarso interesse per Rai Movie” che non furono mai trasmesse sull’emittente televisiva né sulle piattaforme in streaming.
I titoli furono pagati a cifre molto superiori al loro valore effettivo, sulla base di un tariffario fissato da Vidakis, “nel cui esclusivo interesse” aveva agito l’imputato.
In cambio dell’acquisto sovra prezzato dei film russi, Sallustro ottenne, nel 2012, una maxi-tangente da oltre 40 mila euro e una carta di credito prepagata con la quale furono fatti acquisti per un valore di 1.800 euro in circa due mesi.
Chi sceglie i film per Rai Movie
La Suprema corte ha respinto la tesi della difesa, secondo cui l’ultima parola sui film da comprare non spettava a Sallustro ma ai vertici Rai.
In realtà, l’acquisto solo “formalmente era deliberato dai vertici ma attraverso un controllo di mera regolarità amministrativa e non sul merito delle scelte”, così come testimoniato dall’amministratore delegato di Rai Cinema e dal direttore di Rai Gold Spa.
La sentenza ha stabilito che il catalogo dei titoli era completamente nelle mani di Sallustro che, recependo integralmente da Vidakis “le indicazioni dei titoli da acquistare ed i relativi prezzi di vendita” e “consentendogli di dettare i tempi delle trattative”, ha abdicato “all’esercizio del proprio potere discrezionale ed al perseguimento dell’interesse aziendale”.