Kara-Murza scomparso dal carcere in Siberia, Russia lo trasferisce in un luogo sconosciuto con Whelan
I dissidenti Kara-Murza e Whelan sono stati trasferiti dalle loro carceri in Siberia, nella Russia orientale, in luoghi sconosciuti
Altri due prigionieri scomparsi in Russia. Il giornalista Vladimir Kara-Murza è stato trasferito dal carcere in Siberia dove era rinchiuso in un luogo sconosciuto nello stesso giorno in cui la stessa sorte è toccata all’ex marine Paul Whelan. Attivisti preoccupati, ma c’è l’ipotesi dello scambio.
- La sparizione di Kara-Murza e Whelan
- Tutti i prigionieri scomparsi negli ultimi giorni
- La teoria dello scambio dei prigionieri
La sparizione di Kara-Murza e Whelan
Due prigionieri in carcere per reati politici o di opinione sono scomparsi in Russia negli ultimi giorni e si vanno ad aggiungere a una lunga lista di altre persone di cui si sono perse le tracce nelle prigioni siberiane di recente.
Si tratta di Vladimir Kara-Murza, politico e attivista russo britannico che tentò di promuovere una legge contro gli abusi dei diritti umani nel Paese, e Paul Whelan, ex marine di cittadinanza statunitense, britannica, canadese e irlandese.
Il primo è stato condannato a 25 anni di carcere per tradimento, mentre il secondo a 16 anni per spionaggio. Kara-Murza è stato prelevato dalla colonia penale in cui era rinchiuso a Omsk, in Siberia, e da quel momento i suoi avvocati non sanno dove possa essere finito.
Tutti i prigionieri scomparsi negli ultimi giorni
Kara-Murza e Whelan non sono gli unici prigionieri politici scomparsi di recente in Russia. Mancano infatti all’appello diversi dissidenti del regime di Putin, da tempo rinchiusi nelle carceri siberiane.
Tra questi il premio Nobel per la pace Oleg Orlov, condannato a due anni per discredito delle forze armate, l’artista Aleksandra Skochilenko, per “fake news” sull’esercito russo, oltre che ad alcune coordinatrici dello staff del defunto oppositore di Putin Alexey Navalny.
Si tratta di Lilia Chanysheva e Natalia Fadeeva, condannate rispettivamente dalla Russia a nove anni e mezzo e nove anni di carcere per il loro ruolo di supporto all’azione di opposizione politica del dissidente.
La teoria dello scambio dei prigionieri
Alcuni gruppi di attivisti per i diritti umani e la democrazia in Russia hanno espresso grande preoccupazione per queste sparizioni a poche settimane dalle elezioni amministrative nel Paese.
Spesso la Russia tende a far scomparire dalle carceri i propri prigionieri politici per poi peggiorare le loro condizioni di detenzione. Successe anche a Navalny, trasferito in segreto in una colonia siberiana dove morì poche settimane dopo.
Altri esperti però sperano che questa possa essere una buona notizia. Si ipotizza infatti di uno scambio di prigionieri di gruppo coordinato dall’amministrazione Biden, che vorrebbe riportare in patria alcuni statunitensi prima delle elezioni di novembre.