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Israele avrebbe attaccato il Libano con armi al fosforo bianco come la Russia in Ucraina: perché sono vietate

Il Libano ha accusato Israele di aver usato armi al fosforo bianco: cosa sono e perché il loro utilizzo è vietato dalla Convenzione di Ginevra

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Israele ha attaccato il Libano con armi al fosforo bianco? L’accusa, tutta da confermare, arriva proprio dal Libano. Ma cosa sono queste armi e perché sono vietate?

Israele ha usato armi al fosforo bianco?

L’agenzia di stampa nazionale libanese ‘Nna’ ha affermato che l’esercito israeliano ha attaccato il sud del Libano, nei pressi della città di Al-Dhahira, mentre l’area intorno a Yarin sarebbe stata bombardata con munizioni al fosforo“.

L’esercito israeliano, in precedenza, aveva fatto sapere di aver lanciato un attacco in territorio libanese in risposta al lancio di un missile anticarro contro una sua postazione.

Il muro tra Israele e Libano.

Cosa sono le armi al fosforo bianco

Il fosforo bianco è un’arma letale, gravemente tossica in caso di ingestione e inalazione. In pochi secondi è in grado di provocare ustioni gravissime e molto dolorose. Quando viene in contatto con la pelle, il fosforo brucia i tessuti provocandone la necrosi fino alle ossa.

Scoperto nel 1669 dall’alchimista tedesco Hennig Brandt, che lo battezzò come “portatore di luce” dal greco, si ritiene che i primi a utilizzare il fosforo bianco in chiave bellica siano stati, alla fine del XIX secolo, i nazionalisti irlandesi, che mescolandolo assieme al solfuro di carbonio ottennero una sostanza incendiaria chiamata ‘fuoco feniano’.

Prima di Israele, l’ultima nazione a essere stata accusata di aver utilizzato armi al fosforo è stata la Russia nella guerra in Ucraina.

Perché sono vietate

L’utilizzo del fosforo bianco come arma sui civili è vietato dalla “Convenzione delle Nazioni Unite su certe armi convenzionali”, ultimata a Ginevra nel 1980 ed entrata in vigore nel 1983.

La Convenzione ha l’obiettivo di vietare o limitare l’utilizzo di alcune armi ritenute eccessivamente dannose o i cui effetti risultano indiscriminati. Si compone di 5 protocolli, il terzo dei quali è dedicato alle armi incendiarie (di cui fanno parte le bombe al fosforo).

In base a quanto stabilito nel Protocollo III, è vietato “in ogni circostanza fare oggetto di attacco con armi incendiarie la popolazione civile” e “attaccare qualsiasi obiettivo militare situato all’interno di una concentrazione di civili”. Inoltre, lo stesso Protocollo III stabilisce il divieto di usare le armi incendiarie su foreste o altri tipi di piante, a meno che “tali elementi naturali siano utilizzati per coprire, nascondere o camuffare combattenti o altri obiettivi militari, oppure siano essi stessi obiettivi militari”.

Sostanzialmente, le bombe incendiarie al fosforo possono essere usate esclusivamente a scopo di illuminazione, con l’obiettivo di spaventare il nemico o di creare una cortina fumogena, per nascondere le proprie truppe, coprire la ritirata oppure impedire al nemico di avanzare.

Fonte foto: ANSA

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