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Iran, droni contro fabbrica di munizioni a Isfahan. Non ci sono vittime, ma è mistero sugli autori

Tre droni hanno attaccato una fabbrica di munizioni a Isfahan. Secondo il Regime il raid è stato sventato e non ci sarebbero danni. Sale la tensione

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Sventato l’attacco di tre droni contro un centro militare a Isfahan, città dell’Iran centrale. Il raid è avvenuto nella notte di sabato 28 gennaio. A darne notizia il ministero della Difesa iraniano.

Tre droni contro Isfahan

Isfahan si trova a 350 chilometri a sud della capitale Teheran. E considerata un obiettivo sensibile perché ospita una base aerea militare, una fabbrica di munizioni e un centro di ricerca e produzione per combustibile nucleare.

Il raid di sabato sera ha dunque alzato i livelli di allerta, già alti dopo l’attacco armato contro l’ambasciata dell’Azerbaigian in Iran avvenuto pochi giorni fa.

Una nota ministeriale citata dall’agenzia di stampa iraniana ‘Irna’ racconta i fatti: “L’incidente, avvenuto alle 23:30 di sabato sera (in Italia erano le 21:00, ndr), ha danneggiato solo parte del tetto di un’officina e non ha provocato vittime o danni alle attrezzature. Le attività delle officine continuano”.

Un drone, continua la nota, è stato abbattuto dalla difesa aerea e altri due sono esplosi dopo “essere stati bersaglio da una sistema di trappole difensive”.

Conferma l’assenza di vittime, e annuncia un’inchiesta, anche il vice governatore della provincia di Isfahan, Mohammad Reza Jan-Nesari.

Non è al momento possibile avere altri riscontri, al di là delle note ufficiali del governo iraniano.

Incendio a Tabriz

Poco dopo i fatti di Isfahan, un incendio è scoppiato in una raffineria di petrolio nella città di Tabriz, un centro a 600 chilometri a nordovest di Teheran.

Almeno una persona sarebbe rimasta ferita, come riporta l’agenzia iraniana ‘Irna’. Ignote le cause dell’incidente.

Non è chiaro se vi sia un collegamento fra i fatti di Isfahan e quelli di Tabriz.

Le fake news di sionisti e manifestanti

L’interrogativo cruciale è solo uno: chi è stato a lanciare l’attacco a Isfahan? Il Regime non ha al momento fatto nomi, ma i fari dei servizi segreti iraniani sono puntati in direzione dei tre nemici storici e mortali di Teheran: Usa, Israele e Arabia Saudita.

L’agenzia ‘Inra’ riporta dichiarazioni di ignoti funzionari della provincia di Alborz secondo i quali “il nemico” starebbe cercando “di disturbare la pace pubblica e le menti delle persone diffondendo notizie false”.

Il nemico, viene scritto, sarebbe da individuare nei “sionisti” e negli esponenti del “movimento antirivoluzionario” che da mesi ormai protestano contro il regime nel corso di manifestazioni represse nel sangue.

Fonte foto: 123RF

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