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Insulti sessisti del rapper Gennarone a Giorgia Meloni al concerto del Primo Maggio a Foggia: "Sconcertata"

Concerto del Primo Maggio a Foggia: il rapper Gennarone rivolge insulti sessisti a Giorgia Meloni, poi chiede scusa

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Giorgia Meloni insultata con un temine sessista durante il concerto del Primo Maggio organizzato a Foggia per la Festa dei lavoratori. A scagliarsi contro la premier è stato il rapper Gennarone, che poi ha chiesto scusa.

Foggia, il rapper Gennarone insulta Giorgia Meloni al concerto del Primo Maggio

Il cantante, durante un discorso innanzi a centinaia di cittadini e ad alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, a un certo punto ha scandito: “C’è lo spettro del fascismo con quella bocch**ara di Giorgia Meloni”.

La volgare esternazione è divenuta subito un caso, innescando reazioni sconcertate nel mondo politico. In un secondo momento, Gennarone ha chiesto scusa per l’uscita contro la presidente del Consiglio.

Gennarone: “Chiedo scusa, ma la mia era un’esortazione all’antifascismo”

Chiedo pubblicamente scusa e mi sento di dissociare chiunque altro da quanto è accaduto ieri – ha scritto su Facebook il rapper -. Chiedo scusa innanzitutto alle donne per aver usato un termine “sessista,” anche se in un contesto in cui il femminismo non c’entrava nulla”.

“Chi mi conosce sa quanto rispetto nutro verso ogni essere vivente. La mia era un’esortazione all’antifascismo e voleva essere più una provocazione che un insulto alla presidentessa del Consiglio che tra l altro non conosco personalmente. Non volevo offendere assolutamente le donne”, ha concluso il cantante.

Reazioni da Fratelli d’Italia

“Quanto accaduto è sconcertante – hanno scritto i consiglieri regionali di FdI Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro –. L’ignobile volgarità della frase proferita contro la premier Giorgia Meloni da un personaggio salito sul palco per esibirsi è un vero e proprio atto di violenza contro il quale ci aspettiamo che gli organizzatori, la sindaca e gli assessori comunali presenti all’evento prendano le distanze”.

“Gli insulti sessisti – hanno aggiunto i consiglieri – e la solita solfa della evocazione dello spettro del fascismo sono la dimostrazione evidente del clima di tensione che certe frange minoritarie e violente vogliono instillare in un Paese che, è bene ricordare, essere democratico. Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà a Giorgia Meloni”.

Ancor più duro senatore di FdI Filippo Melchiorre: “È sconcertante la mancanza di rispetto che un cantante rivolge alle istituzioni italiane e fa rabbrividire la solita narrazione della sinistra secondo cui in Italia si aggiri ancora lo spettro del fascismo. Spero che tutte le forze politiche condannino quanto avvenuto. Altro che ‘provocazione artistica’: Gennarone si vergogni”.

La sindaca di Foggia: “Questione di stile”

Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Foggia, Aida Episcopo: “La nostra sensibilità, la nostra cultura, la nostra educazione e il nostro rispetto per le persone e per le istituzioni ci portano naturalmente ad esprimere una ferma condanna di quanto accaduto e la piena solidarietà alla presidente Meloni e a qualunque vittima di insulti e di una violenza verbale inaccettabile”.

“Io stessa dalla mia candidatura a sindaca prima, dalla mia elezione poi, sono quotidianamente vittima di insulti, improperi, body shaming sui social, che hanno lasciato e lasciano molti indifferenti: questione di stile”, ha concluso la prima cittadina.

Gennarone denunciato

Nonostante le scuse di Gennarone, una denuncia per vilipendio delle istituzioni è stata presentata dalla responsabile provinciale del dipartimento legalità e sicurezza di FdI della provincia di Foggia, Daria Cascarano.

La denuncia è stata formalizzata nella tarda mattinata ai carabinieri di Foggia. “Ho presentato denuncia come privata cittadina che si è sentita lesa dalle parole pronunciate ieri sera, e in qualità di responsabile del dipartimento legalità avverto ancor più la necessità di agire”, ha spiegato all’Ansa Cascarano.

“Se il conduttore della serata o un rappresentante del governo cittadino si fossero dissociati al momento dalle parole pronunciate dal palco, è probabile che non avrei presentato alcuna denuncia”. Cascarano ha sottolineato come “sia strettamente necessario capire che i rapper, i cantanti, gli artisti in generale siano maestri per i nostri ragazzi e devono dare l’esempio. Ieri sera è andata in scena una doppia offesa. Alla premier in quanto tale e in quanto donna e dunque verso tutte le donne”.

“I giovani hanno purtroppo perso il rispetto nei confronti delle donne, degli insegnanti, delle istituzioni. Per cui tocca a noi adulti e a chiunque abbia un ruolo di responsabilità prestare particolare attenzione ai messaggi e alle parole che veicolano. Se nessuno nell’immediatezza si è dissociato, ritengo che quelle parole fossero condivise. Dobbiamo tutti essere molto attenti all’influenza che noi adulti abbiamo sui giovani”, ha concluso Cascarano.

Fonte foto: ANSA/INSTAGRAM

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