Funivia Mottarone: accuse al Ministero per il terribile incidente
La responsabilità della tragedia della funivia Mottarone ricadrebbe anche sui mancati controlli del ministero dei Trasporti: la denuncia
Emergono nuove accuse sulla tragedia della funivia Stresa-Mottarone e si riapre il dibattito sulla messa in sicurezza delle opere e la manutenzione. A sottolineare le responsabilità “dall’alto” è Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La funivia, che dal Lago Maggiore sale fino ai 1.491 metri sulle Alpi Pennine, è precipitata al suolo mietendo 14 vite. L’unico superstite, che lotta per la vita all’ospedale Regina Margherita di Torino, è un bimbo di 5 anni che ha perso madre, padre, fratellino e bisnonni nell’incidente.
La tragedia ha colpito in tutto cinque famiglie. Tra le vittime anche diversi giovani e giovanissimi.
Incidente della funivia Mottarone: si riapre il dibattito sulla sicurezza
“Il gravissimo incidente dalla funivia Stresa-Mottarone ripropone con forza il tema della sicurezza nel settore dei trasporti e della viabilità“, ha dichiarato a La Stampa.
“Dopo i recenti crolli dei ponti stradali di Genova, Aulla (Massa Carrara) e La Spezia e i deragliamenti di un treno locale a Pioltello (Milano) e del treno Alta Velocità a Tavazzano (Milano) appare evidente che sono insufficienti le manutenzioni delle reti (stradali e ferroviarie) e inadeguati i sistemi di vigilanza ministeriali“.
A essere contestato è l’Ansfisa, “l’organo di vigilanza che recentemente ha unificato il settore stradale e quello ferroviario, lasciando nel limbo le funivie”.
Incidente della funivia Mottarone: le responsabilità del ministero dei Trasporti
“Infatti due anni fa il ministero dei Trasporti aveva approvato un decreto, contenente i modelli dei regolamenti di esercizio per le varie tipologie di impianti a fune, ovvero seggiovie, funivie, sciovie e funicolari, in servizio pubblico per il trasporto di persone”, ha dichiarato l’esperto.
“Si tratta di controlli per l’esercizio e la manutenzione degli impianti a fune adibiti al trasporto pubblico di persone che evidentemente non sono stati effettuati e che ancora una volta lasciano una grande ombra sulla gestione del Ministero dei Trasporti, da poco diventato della Mobilità Sostenibile”, ha sottolineato.
Il ministero “continua a proporre nuove opere senza curare la manutenzione di quelle già esistenti e vigilare sulla loro sicurezza”, ha dichiarato ancora Dario Balotta, evidenziando una responsabilità da parte delle istituzioni nei gravi incidenti a cui abbiamo assistito negli anni.