Incendio della Torre dei Moro a Milano, l'inchiesta si chiude con 18 indagati: "Scenari inquietanti"
Chiusa l'inchiesta della Procura di Milano sull'incendio della Torre dei Moro del 2021: due vigili del fuoco tra i 18 indagati che andranno a processo
L’inchiesta della Procura di Milano sul rogo della Torre dei Moro si è chiusa con 18 indagati, due dei quali appartenenti ai vigili del fuoco. I pubblici ministeri parlano di “scenari inquietanti”.
- Incendio alla Torre dei Moro, 18 indagati
- Gli "scenari inquietanti"
- Il grattacielo trasformato in una torcia
- La testimonianza di una residente: "Vivevo in una bomba a orologeria"
Incendio alla Torre dei Moro, 18 indagati
18 persone andranno a processo per disastro colposo.
Lo ha stabilito la Procura di Milano nell’inchiesta condotta dalla pm Marina Petruzzella e dall’aggiunto Tiziana Siciliano.
Nella lunga lista degli indagati compaiono i nomi legati alle società che hanno realizzato il grattacielo e che hanno avuto un ruolo nella posa dei pannelli di rivestimento delle facciate.
Ancora, tra le 18 persone che andranno a processo si trovano anche quelli di due vigili del fuoco, che nel 2011 rilasciarono la certificazione antincendio.
Gli “scenari inquietanti”
Il procuratore Marcello Viola e l’aggiunto Tiziana Siciliano scrivono che l’indagine avrebbe rilevato “scenari inquietanti, e al contempo istruttivi e che devono servire da monito, su violazioni delle normative sulla sicurezza dei prodotti e su pratiche elusive per il conseguimento di certificazioni e omologazioni, adottati da produttori, distributori e presso istituti di certificazione”.
Ancora, si parla di “vizi di progettazione e di realizzazione degli esterni della costruzione”, con gli indagati che avrebbero agito in concorso “alla scelta dei pannelli di rivestimento delle vele del palazzo, responsabili dell’incontrollabile propagazione dell’incendio”.
Pannelli di rivestimento, come specifica ‘Corriere della sera’, di tipologia Larsen PE che non hanno alcuna valida classificazione contro gli incendi e che, anzi, sarebbero ultracombustibili.
Questo genere di pannelli sarebbe stata scelta al posto dei Larsen FR, decisamente più resistente alle fiamme, per ragioni legate al risparmio in quanto tra le due tipologie vi sarebbe una differenza di costo tra i 95 centesimi e 1 euro e 10 al metro quadrato.
Il grattacielo trasformato in una torcia
Si chiude così l’inchiesta della Procura di Milano sul rogo della Torre dei Moro di via Antonini 32, avvenuto nel pomeriggio di domenica 29 agosto 2021.
Le fiamme partirono da un appartamento del 15° piano e in pochi minuti raggiunsero due facciate dell’edificio, coinvolgendo diversi appartamenti e anche le automobili parcheggiate nelle vicinanze.
I pannelli che si staccavano dalla Torre dei Moro precipitarono lungo un raggio di 50 metri, il tutto sotto l’occhio attento di alcuni residenti evacuati che filmavano l’accaduto.
Nessuno degli inquilini della Torre dei Moro subì conseguenze dall’incendio, che tuttavia procurò la morte a due animali domestici.
La testimonianza di una residente: “Vivevo in una bomba a orologeria”
La redazione de ‘Il giorno’ ha intervistato Silvana Spagnoli, 56 anni, che viveva all’11° piano della Torre dei Moro.
Quando è scoppiato l’incendio, Silvana si trovava in casa con il compagno.
“Abbiamo sentito odore di plastica bruciata – riferisce la donna – poi abbiamo visto la nube nera e ci siamo precipitati giù dalle scale. Quando siamo usciti abbiamo visto la torre bruciare in pochi istanti”.
Appresa la notizia della sentenza della Procura di Milano, Silvana si dice “sconcertata per la superficialità di tutta la catena di controlli”, dal momento che era convinta di vivere “nel posto più sicuro del mondo” dal momento che l’acquisto dell’appartamento era costato “tanti sacrifici”.
Oggi la donna sogna di tornare in quella casa: “Mi auguro che questa volta, nella ricostruzione, non prevalga la logica del profitto“.