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Imminente attacco dell'Iran all'Arabia Saudita: l'allarme dell'intelligence scuote il Medio Oriente

Imminente attacco dell'Iran contro l'Arabia Saudita: l'intelligence di Riyad lancia l'allarme. L'Iran vorrebbe solo distrarre dai problemi interni

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

L’Iran starebbe preparando un imminente attacco contro l’Arabia Saudita. La notizia è stata diffusa dal ‘Wall Street Journal’, secondo il quale fonti di intelligence saudite hanno avvertito gli Stati Uniti su incombenti attacchi verso obiettivi strategici sul territorio saudita e a Eribil, nel Kurdistan iracheno.

I servizi segreti militari sauditi non hanno diramato ulteriori informazioni, ma tanto è bastato per mettere in allarme tutti i paesi confinanti, che hanno intensificato i livelli di allerta in una zona del mondo già caldissima e carica di tensioni.

Il movente di questi attacchi sarebbe un tentativo di distrarre l’opinione pubblica dai problemi interni, ovvero l’esplosione delle proteste che vanno avanti da un mese e mezzo e che infiammano Teheran e altre grandi città.

Ebrahim Raisi, Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran.

Per tali disordini Teheran ha accusato Arabia Saudita, Usa, Israele e curdi iraniani. Già da fine settembre il Kurdistan iracheno è stato bombardato decine di volte con missili balistici e droni.

Stati Uniti al fianco dell’Arabia Saudita in caso di attacco

Nonostante i frequenti bracci di ferro legati all’andamento del prezzo del petrolio, la partnership tra Washington e Riyadh resta solida.

Gli Stati Uniti rendono noto che non rimarranno a guardare in caso di attacco dell’Iran contro l’Arabia Saudita.

“Siamo preoccupati per la minaccia e rimaniamo in contatto costante con i sauditi attraverso i canali militari e di intelligence – dice un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale – e non esiteremo ad agire in difesa dei nostri interessi e dei nostri partner nella regione.

Perché le proteste infiammano l’Iran

L’imminente attacco all’Arabia Saudita sarebbe dunque solo un diversivo per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica iraniana dalle proteste interne.

Proteste che sono esplose quando a metà settembre una ragazza è morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale con l’accusa di non portare correttamente il velo.

La vittima, Mahsa Amini, aveva 22 anni, era originaria del Kurdistan iraniano e si trovava in vacanza con la famiglia a Teheran.

La Ershad, ovvero la polizia morale, l’ha fermata perché dal suo velo scendevano alcune ciocche di capelli. Mahsa Amini è stata portata in carcere e da lì è stata trasferita in fin di vita in ospedale, dove poi è morta.

La polizia poi ha diramato una nota per spiegare che la ragazza è morta per cause naturali legate al suo cagionevole stato di salute.

Spiegazione che ha contribuito a indignare l’opinione pubblica e a infiammare gli animi.

Fonte foto: Ansa

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