Iran, 16enne picchiata a morte perché non canta un inno al leader Khamenei: esplode la rabbia nel Paese
Prosegue l'ondata di proteste e repressioni in Iran: una 16enne sarebbe morta dopo essersi rifiutata di cantare un inno al leader supremo Khamenei
Nuovo drammatico caso di repressione in Iran: nel Paese medio-orientale, già squassato dalle proteste per la morte di Mahsa Amini, una 16enne sarebbe stata uccisa dalle forze di sicurezza perché si era rifiutata di cantare un inno aKhamenei. Le autorità smentiscono.
- Morta Asra Panahi, studentessa iraniana di 16 anni
- La denuncia sulla morte di Asra
- Mahsa, Asra, Elnaz: le giovani iraniane simbolo della lotta
Morta Asra Panahi, studentessa iraniana di 16 anni
Secondo quanto riportano le fonti estere, la morte della giovanissima Asra Panahi risale al 13 ottobre 2022. In questo giorno, le forze di sicurezza di Teheran avrebbero fatto irruzione nel liceo femminile Shahed ad Ardabil, nord ovest del Paese.
Nel corso di una perquisizione, avrebbero chiesto una “prova di fedeltà” al leader supremo Al Khamenei cantando un inno noto come Salam Farmandeh, originariamente dedicato al Dodicesimo Iman Muḥammad ibn al-Ḥasan al-Mahdī.
Proteste in Iran a seguito della morte della 22enne curda Mahsa Amini
Alcune studentesse si sarebbero però rifiutate in segno di protesta non solo verso le autorità ma anche per l’obbligo del velo: sarebbero state quindi picchiate e arrestate. Tra loro, anche la 16enne Asra, morta in ospedale venerdì 14 ottobre.
La denuncia sulla morte di Asra
A riportare la notizia è stato il Consiglio di coordinamento del sindacato degli insegnanti iraniani tramite canali Telegram. Asra sarebbe morta come Mahsa Amini, la giovane donna ritenuta uccisa dalla polizia della moralità per non aver indossato correttamente il velo.
Come nel caso di Mahsa, le autorità smentiscono. Un uomo identificato come lo zio è apparso sui canali della tv di Stato per dichiarare che la nipote 16enne sarebbe morta all’ospedale Fatemi di Ardabil a causa di una condizione cardiaca congenita.
Per il Consiglio e l’opinione pubblica, tuttavia, si tratta di una nuova vittima della tremenda repressione in corso nel Paese: le autorità iraniane stanno perquisendo anche numerose scuole, mandando agenti che avrebbero violentemente pestato le studentesse e lanciato gas lacrimogeni negli edifici.
Mahsa, Asra, Elnaz: le giovani iraniane simbolo della lotta
Come detto, la morte di Asra si colloca nel più complesso quadro di rivolta di Teheran e molte altre città. Nelle ultime ore, è emerso anche il caso di Elnaz Rekabi, atleta 33enne che sarebbe scomparsa dopo aver partecipato ai Campionati asiatici della Federazione internazionale di arrampicata sportiva.
La donna sarebbe stata condotta dalle autorità nel carcere di Evin, lo stesso in cui è detenuta la 30enne romana Alessia Piperno, per non aver indossato il velo durante la gara di arrampicata. Una sparizione smentita dalle autorità, che dopo il gesto avrebbero arrestato il fratello di Elnaz, Davud.
Dai canali social dell’atleta, sarebbe poi arrivato un messaggio: avrebbe detto, si teme sotto costrizione o timore per la sorte della famiglia, che non aveva intenzione di fare gesti politici, il velo le sarebbe solo caduto durante la competizione.